Roberto Bartolini27 Dicembre 20174min12471

20 miliardi di euro per l’agricoltura italiana bloccati dalla burocrazia selvaggia

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I PSR 2015-2020 (Piani di Sviluppo Rurale) mettono a disposizione degli agricoltori oltre venti miliardi di euro, ma dopo due anni notiamo che ne sono stati spesi solo il 12,3%, cioè appena due miliardi e mezzo di euro.

Gli agricoltori italiani sono davvero così ricchi da snobbare questa montagna di danaro? Tutto il contrario: gli aiuti sarebbero più che necessari, soprattutto per certi comparti come quello dei seminativi, ma il problema è che la macchina burocratica italiana obbliga l’agricoltore a produrre una tale mole di documenti che alla fine, pur avendone bisogno, finisce per alzare le mani e rinunciare a presentare le domande di contributo.

Ma è possibile, ci chiediamo, che al nostro ministero e nei corridoi degli assessorati regionali all’agricoltura non si trovi qualcuno che di fronte a un utilizzo così lento e scarso dei contributi PSR, non si ponga qualche domanda? È possibile che non si trovi qualcuno, nemmeno tra le associazioni di categoria, che ponga il problema urgente di rivedere la macchina burocratica e di semplificare le procedure per accelerare la capacità di spesa, almeno negli ultimi anni che rimangono prima che sia finita anche questa ennesima Pac della discordia? Eppure nessuno, nelle segrete stanze dei poteri, muove un dito; anzi si scaricano le responsabilità agli altri, secondo il classico scaricabarile italico.

Due sole, la Provincia autonoma di Bolzano con il 30% e la Regione Veneto con il 27%, sono le entità che hanno speso di più, mentre la maggior parte delle altre (Lazio, Marche, Valle d’Aosta, Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania e Puglia) hanno speso appena il 5% delle risorse dei PSR. Ci sono Regioni che si sono date da fare per fornire informazioni, indicazioni e aiuti operativi agli agricoltori per incentivare l’uso delle misure dei PSR, ma ce ne sono altre che hanno emesso con molto ritardo i bandi, aperti in certi casi per periodi molto ristretti, o che addirittura devono ancora finanziare alcune misure previste. Un caos sul quale nessuno vigila e nessuno richiama all’ordine gli inadempienti.

Il nuovo meccanismo di valutazione nel 2019

Il 2018 sarà un anno molto importante per le regioni meno virtuose, che dovranno accelerare la spesa, dato che nel 2019 la Commissione europea metterà in campo la “riserva di performance”, una nuova regola che valuta proprio l’avanzamento della spesa delle singole Regioni e che darà più risorse a quelle più virtuose e le toglierà a quelle che dimostrano di non saper utilizzare i contributi europei. Un meccanismo che sembra fare un po’ di giustizia, ma poi alla fine ci rimetteranno come sempre gli agricoltori, che potranno trovarsi penalizzati se conducono la loro azienda agricola in una regione poco virtuosa dal punto di vista della macchina burocratica.

Oltre all’eccessiva quantità di carte da presentare nelle domande di contributi, bisogna sottolineare che l’attuale programmazione dei PSR prevede una incomprensibile e inutile polverizzazione dei capitoli di spesa, quando invece era necessario concentrare le risorse solo su alcune reali priorità quali l’innovazione tecnologica e le infrastrutture (come per esempio gli impianti di stoccaggio moderni, i bacini idrici data l’emergenza irrigua, le fonti energetiche alternative, le sistemazioni forestali per arrestare i dissesti ambientali). Purtroppo, invece, i PSR attuali finanziano di tutto per finire poi a non finanziare proprio nulla.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • nuova silv

    29 Dicembre 2017 at 6:55 pm

    purtroppo questa è la triste della nostra agricoltura Laziale dopo 2 anni che ho partecipato al bando dell’ ultimo PSR ancora non si sa niente a parte aver integrato la domanda x ben 2 volte con ulteriore documentazione….anche il 2017 è finito…..il mio investimento in azienda l ho fatto a mie spese. voglio precisare che non sono gli agricoltori che non investono. ….ma è la nostra regione che se ne frega dell’ agricoltura. mi rimane solo da dire VERGOGNATEVI voi amministratori della Regione Lazio che avete e continuate a distruggere l intero settore. capaci di millantare l erogazione di fondi che alla fine non arrivano mai…..x citarne alcune la batteriosi del miei di qualche anno fa….le gelate del 2017…..ne vogliamo parlare???

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