Erba medica, loglio e pastone di spiga: tris vincente per la stalla da latte
Le razioni delle stalle da latte italiane stanno incrementando sempre più la quota di foraggi di alta qualità prodotti sugli appezzamenti aziendali. Erba medica e loglio italico sono le due foraggere complementari per eccellenza e, se sono bilanciate in modo corretto, permettono di formulare razioni capaci di incrementare l’efficienza nutrizionale e produttiva delle bovine. Nella formulazione della razione occorre considerare alcuni aspetti importanti messi in evidenza dal Forage Team dell’Università di Torino sull’Informatore Zootecnico n.12/2024.
Il ruolo strategico del pastone
Se si utilizza nella razione erba medica sfalciata a stadi precoci, il foraggio contiene una componente azotata subito disponibile e facilmente degradabile, che è un’ottima fonte di azoto per mantenere attiva la microflora ruminale. Ma soprattutto, nelle diete di vacche ad alta produzione di latte in cui più del 40% della proteina ingerita deriva da erba medica insilata, deve essere prevista l’inclusione di una fonte di amido fortemente fermentescibile, come è il pastone integrale di spiga di mais. Questo alimento è fondamentale, perché consente ai microrganismi ruminali di utilizzare in maniera ottimale le fonti azotate solubili, stimolando un’alta produzione di proteina microbica e un aumento di produzione di latte oltre che di proteine del latte. Quindi l’inclusione del pastone di spiga ottimizza la sincronizzazione delle fermentazioni ruminali tra la componente proteica e quella energetica per il migliore utilizzo dell’azoto della razione e aumentando la sintesi della proteina dell’insilato di medica.
Il loglio aumenta la digeribilità ruminale
Le graminacee come il loglio italico hanno la funzione di promuovere la stratificazione ruminale e il regolare transito della razione ingerita. In definitiva, il loglio italico è strategico perché aumenta la digeribilità ruminale sia della medica sia dei concentrati presenti nella razione.
Nella tabella seguente si riportano due esempi di razioni per soddisfare due livelli produttivi di latte, ovvero 58,2 e 50,5 kg/capo/giorno.
Nelle due razioni è previsto un contenuto molto importante di foraggi con un rapporto foraggi/concentrati vicino a 1, dimostrando che con foraggi di altissima qualità si possono raggiungere produzioni di latte molto elevate rispettando al massimo la fisiologia e la salute degli animali. Da tenere sempre presente la lunghezza di taglio dei foraggi che, in media, non deve superare i 2-3 cm per evitare problemi di ingestione e di transito ruminale.