Forte ritardo nei pagamenti Pac: è colpa della verifica sugli agricoltori attivi?

ritardo-pagamenti-pac-agricoltori-attivi

La qualifica di “agricoltore attivo” è il primo requisito indispensabile per ricevere i pagamenti della nuova Pac, e proprio il 23 dicembre 2015 è stata pubblicata la circolare Agea ACIU 2015/570 che ha precisato alcuni aspetti relativi alla dimostrazione di questo importante requisito.

Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia sostiene che l’applicazione e la verifica del requisito di “agricoltore attivo” da parte dei funzionari Agea si sta rilevando molto complicata e con notevoli situazioni di incertezza, e probabilmente proprio per questo motivo molti agricoltori non hanno ancora ricevuto l’acconto della Pac 2015.

Sta di fatto che questa impasse si poteva evitare con scelte più semplici e con una formulazione giuridica più chiara, per evitare che Agea e gli altri enti interessati ai controlli incrociati dovessero passare attraverso un intricato e laborioso lavoro di verifica e di controllo.

Sei casi per dimostrare di essere agricoltore attivo

Ma quali sono le sei possibilità perché un agricoltore sia riconosciuto come “attivo” e possa ricevere i pagamenti Pac? Li elenchiamo qui di seguito.

  1. Pagamenti diretti percepiti nel 2014 sotto una certa soglia: 5000 euro per aziende ubicate in montagna e in zone svantaggiate e 1250 euro per le altre zone.
  2. Iscrizione all’Inps in qualità di coldiretto o imprenditore agricolo professionale, o colono o mezzadro.
  3. Per le zone montane o svantaggiate: titolari di partita Iva attivata in campo agricolo prima del 1° agosto 2014; per le “altre zone”: titolari di partita Iva attivata prima del 1° agosto 2014 e, a partire dal 2016, con dichiarazione annuale Iva.
  4. Proventi totali ottenuti da attività agricola nell’anno 2014 pari ad almeno un terzo dei proventi ottenuti nell’anno precedente.
  5. Importo annuo dei pagamenti diretti pari ad almeno il 5% dei proventi totali ottenuti da attività non agricole nell’anno 2014.
  6. Se l’attività principale o l’oggetto sociale di una persona giuridica è registrata come attività agricola nell’oggetto sociale nel registro delle imprese o nel caso di una persona fisica, esista una prova equivalente.

L’individuazione di “agricoltore attivo” risulta semplice se il soggetto possiede almeno uno dei tre seguenti requisiti:

  1. Agricoltore sotto una certa soglia di pagamenti.
  2. Iscrizione all’Inps.
  3. Titolare di partita Iva con codice ATECO 01, che identifica l’attività agricola.

In tutti gli altri casi l’individuazione è più complicata e quindi richiede tempi più lunghi per le verifiche.

Il caso dell’agricoltore part time senza partita Iva

Anche un agricoltore part time senza partita Iva può dimostrare di essere agricoltore attivo se l’importo annuo dei pagamenti diretti è pari ad almeno il 5% dei proventi totali ottenuti da attività non agricole. Per esempio, se un operaio, un impiegato o un pensionato nel 2014 hanno avuto un reddito non superiore a 50.000 euro e hanno avuto pagamenti diretti per 2500 euro, ecco che possono dimostrare di essere agricoltori attivi e di avere diritto alla Pac. Questo significa che un dipendente può essere contemporaneamente anche “agricoltore attivo” part time e che non necessita di aprire partita Iva né nel 2015 e neppure negli anni successivi.

La verifica dei proventi da attività non agricole viene eseguita sulla base dei dati dichiarati dagli agricoltori e coerenti con quelli dichiarati ai fini fiscali.

Gli agricoltori coniugati sono penalizzati rispetto ai celibi…!

Agea verifica la denuncia dei redditi del richiedente relativa al 2014 e presentata all’Agenzia delle Entrate per il controllo della significatività dell’attività agricola. I redditi che vengono presi in considerazione non sono solo quelli dell’agricoltore, ma anche quelli del coniuge, e questo è assurdo perché penalizza gli agricoltori coniugati rispetto a quelli non coniugati.

Anche la pensione, come le altre rendite, rientra nei proventi da considerare come derivanti da attività non agricole.

Dunque Agea sta procedendo per via informatica a tutte queste verifiche, utilizzando le banche dati di Inps, Agenzia delle Entrate, Sistema delle camere di commercio e così via. C’è da augurarsi che i relativi siti possano dialogare agevolmente tra loro e che i funzionari accelerino le operazioni, perché gli agricoltori attendono i loro soldi.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


5 commenti

  • paologiuseppe.secci

    14 Gennaio 2016 at 12:42 pm

    Salve mi chiamo Paolo Giuseppe Secci ho 30 anni e sono iscritto alla camera di commercio sono titolare di partita iva ho una superficie a premio di 50 ettari che l anno scorso e passata da mia madre a me . Sulla banca dati del sian a mio carico non risultano anomalie pero’ ad oggi non ho ancora sbloccato la mia situazione previdenziale. Mi spiego meglio. Fino a due anni fa ero iscritto all inps poi per via di un lavoro temporaneo all’ estero ho deciso di sospendere i miei pagamenti. Avevo intenzione di ricominciare a pagare i contributi adesso a Gennaio nonostante l addetto coldiretti mi avesse detto che non sarebbe stata necessaria la riattivazione della mia situazione contributiva ,poi leggendo il suo articolo sull ‘ agricoltore attivo mi sono messo un po di paura e ho deciso di procedere celermente alla riattivazione della mia iscrizione all Inps. Mi piacerebbe un consiglio sulla mia situazione. In attesa di risposta
    Ringrazio anticipatamente
    Distinti saluti
    Paolo Giuseppe Secci

    Rispondi

    • Roberto Bartolini

      15 Gennaio 2016 at 11:19 am

      Gentile sig. Secci, come può leggere lei stesso dall’articolo, l’iscrizione all’INPS è un requisito richiesto.
      Grazie per averci scritto

      Rispondi

      • paologiuseppe.secci

        17 Gennaio 2016 at 8:42 pm

        Ho gia’ avviato le pratiche per la riattivazionr della mia situazione previdenziale. Crede che ci saranno problemi per i pagamenti aggiornando la pratica adesso?. In attesa di risposta la ringrazio anticipatamente e rinnovo i complimenti a lei alla redazione e a tutto il gruppo kverneland per la creazione di questo sito sempre utilissimo e curato in ogni dettaglio.
        Distinti saluti
        Paolo Giuseppe Secci

        Rispondi

        • Roberto Bartolini

          18 Gennaio 2016 at 3:23 pm

          Aggiornando la pratica ora, certamente la sua, in questo momento, fa parte di quelle domande Pac che risultano “anomale”. Tuttavia, per sapere se può recuperare, credo sia opportuno che rivolga la domanda a un Caa regionale, perché noi non siamo in grado di darle questa indicazione.
          Cordiali saluti

          Rispondi

          • paologiuseppe.secci

            18 Gennaio 2016 at 10:30 pm

            Oggi mi sono rivolto al CAA e loro mi hanno confermato che la mia domanda non presenta anomalie e che per rientrare come agricoltore attivo non è necessario essere iscritto all’ INPS se si è già titolari di partita iva e se si è iscritti alla camera di commercio. Nonostante tutto ho sollecitato la mia riattivazione. Detto questo anche io non ci capisco più nulla in tutta questa giungla. Spero solo di non avere nessun tipo di problemi. Grazie infinite .
            distinti saluti.
            Paolo Giuseppe Secci

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato I campi obbligatori sono contrassegnati


Chi siamo

Nato nel 2014, Il Nuovo Agricoltore è un portale informativo dedicato all’agricoltura, con un occhio di riguardo alle innovazioni tecnologiche. Il progetto è sviluppato da Kverneland Group Italia.


CONTATTACI