Frumento: aratura ed erpicatura contro semina su minima, ecco quanto si risparmia

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Su un terreno mediamente argilloso in provincia di Brescia, dove è stato raccolto mais da trinciato, abbiamo messo a confronto due cantieri di lavoro, uno tradizionale e uno innovativo, per la semina del frumento. Riportiamo i dati qui di seguito.

Cantiere tradizionale:

  • Aratro con un trattore John Deere 6175 R
  • Erpice rotante con un trattore John Deere 6420
  • Seminatrice con un trattore John Deere 5820

Cantiere innovativo:

  • Seminatrice Kverneland U drill 3000 con trattore John Deere 730 R, che effettua la preparazione del terreno grazie a due dischiere e la semina, in un unico passaggio

Qui sotto, dopo le foto degli attrezzi, riportiamo i risultati (che sono molto interessanti).

Aratro Kverneland LB 115 con trattore John Deere 6175 R.
Erpice Kverneland NGH 101 con trattore John Deere 6420.
Seminatrice Kverneland DL con trattore John Deere 5820.
La nuovissima seminatrice Kverneland u-drill 3000 con trattore John Deere 730 R.

Abbiamo calcolato i tempi di lavoro e il consumo di gasolio su un ettaro di terreno. Ecco i risultati:

  • Cantiere tradizionale
    • Ore lavoro: 2,50
    • Consumo gasolio: 63 litri
  • Cantiere innovativo
    • Ore lavoro: 1
    • Consumo gasolio: 20,5 litri

D’accordo che molti agricoltori non fanno i conti o non considerano il costo del loro lavoro, ma i numeri parlano da soli. Senza considerare tutti i vantaggi ambientali e agronomici, che abbiamo sempre sottolineato nei nostri articoli, a favore delle minime lavorazioni rispetto alle lavorazioni tradizionali.

I prezzi del contoterzista

Per aratura, erpicatura e semina, cioè il cantiere tradizionale, se l’agricoltore si rivolge al terzista, mediamente spende 250 euro/ha. Per il cantiere innovativo, tipo u-drill, il costo dell’unica operazione oscilla invece intorno a 120 euro/ha.

«Non c’è dubbio che con il cantiere di minima lavorazione – dice il contoterzista Sebastiano Bongiovanni di Agrievo – con 120 euro/ha l’agricoltore copre i costi che avrebbe per ammortizzare il suo cantiere tradizionale di macchine usate, per acquistare il gasolio e per le eventuali rotture. Se poi aggiungiamo i 180 euro/ha di contributo Psr per la misura 10 “Agroambiente”, ecco che gli avanzano anche 60 euro/ha. Ma purtroppo non tutti gli agricoltori fanno bene i loro conti e così non si riescono ad apprezzare i vantaggi di usare un cantiere piuttosto che un altro».

Ma se sul terreno ci sono abbondanti residui colturali, come si fa? «In questo caso eseguiamo un passaggio con CLC, che fa 1,5 ettari all’ora, al quale segue il cantiere abbinato di erpice rotante e barra di semina, che fa 2 ettari all’ora», risponde Bongiovanni.

Se a questo aggiungiamo l’uso di spandiconcimi intelligenti come il Kverneland Exacta TL Geospread, che evita le sovrapposizioni e l’applicazione dell’agricoltura di precisione, ecco che la somma dei vantaggi rispetto alla “tradizione” diventa ancora più evidente e proietta l’agricoltore e il contoterzista in una nuova dimensione economica della sua impresa. Ma di questo avremo altre occasioni per parlarne.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


6 commenti

  • fede7

    6 Novembre 2017 at 9:56 am

    Non resta che aspettare i dati del raccolto…

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  • agri72

    6 Novembre 2017 at 1:32 pm

    Ho molti dubbi in merito quando si parla di terreni “mediamente argillosi”… per conoscenze personali terreni come quelli in foto sono terreni leggeri tipici della zona bresciana dove anche un semplice coltivatore può garantire un buon letto di semina per colture autunno vernine… prove del genere diventano interessanti in semine primaverili su terreni argillosi con le problematiche che ne derivano dagli spandimenti…

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    • Roberto Bartolini

      6 Novembre 2017 at 3:08 pm

      Le assicuriamo che le analisi fatte sugli appezzamenti ritratti in questo articolo ci dicono che il terreno ha una notevole componente argillosa. L’aspetto nelle foto trae in inganno, proprio perché su questi terreni da otto anni si fa minima lavorazione al posto dell’aratura e i risultati sono evidenti. Grazie per il commento.

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  • Tiraboschi Daniele

    9 Novembre 2017 at 6:14 pm

    Volevo chiedervi un informazione ma sapete se Battini Agri fa le porte aperte?

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    • carmelo

      25 Dicembre 2017 at 2:42 pm

      Questa è una domanda fatta con un minimo senso logico?

      Rispondi

      • Tiraboschi Daniele

        6 Dicembre 2019 at 11:11 am

        Ovviamente no, ma se fossi scaltro non farei l’agricoltore

        Rispondi

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