Frumento, consigli per una concimazione efficiente

Il frumento, tenero e duro, asporta mediamente 30 kg di azoto per ogni tonnellata di prodotto raccolto. Per quanto riguarda gli altri due elementi chiave, le asportazioni di fosforo sono pari a 10 kg per ogni tonnellata prodotta e quelle di potassio sono pari a 19 kg per tonnellata prodotta. Per la concimazione del frumento si deve partire da qui, cioè dalle rese che l’azienda può raggiungere e che costituiscono il suo “storico”, al fine di stabilire la dose totale di azoto da distribuire nel corso del ciclo colturale. Poi, se si hanno a disposizione dati recenti di analisi chimiche del suolo, occorre considerare la dotazione degli appezzamenti.
Di solito il potassio è disponibile in quantità sufficienti nel terreno, mentre per il fosforo il discorso è diverso e quindi si tratta di un elemento da apportare ogni anno.
Epoche di distribuzione dell’azoto
Seguendo i consigli del servizio tecnico di Terremerse, il primo apporto azotato va posizionato a metà-fine accestimento, con una quota di azoto pari al 25-30% della quota totale programmata nel piano di concimazione. Il 65-70% dell’azoto infatti va tenuto per la fase di massimo assorbimento che corrisponde al momento di inizio levata-spiga al secondo nodo, utilizzando concimi di pronta assimilazione.
Nel caso in cui si coltivino frumenti di pregio, è bene riservare almeno un 25% del totale di azoto previsto per la fase di botticella-maturazione lattea, adeguando le quote precedenti a questa necessità, determinante per l’accumulo proteico nella spiga.
Molto utili sono i prodotti a cessione graduale dell’azoto indicati per la concimazione azotata di metà-fine accestimento (con questi concimi in questa fase del ciclo vegetativo si può distribuire il 50-60% dell’azoto totale previsto), momento in cui le richieste da parte della pianta sono limitate ma sono protratte nel tempo.
Non dimenticare mai il fosforo
La distribuzione classica del fosforo è quella in pre-semina, con fosfato biammonico a dosi di 100-150 kg/ha. Il difetto di questo fertilizzante sta nel rischio di dilavamento dell’azoto, dato che passano alcune settimane prima che la piantina sia in grado di assorbire i nutrienti.
Preferire gli organominerali
Quindi è preferibile utilizzare concimi binari protetti, quali per esempio gli organominerali, nei quali l’azoto è meno esposto al dilavamento ed è incrementata anche l’efficienza del fosforo. Soprattutto in annate difficili per piogge frequenti e gelate precoci, questi fertilizzanti organominerali si comportano meglio degli altri.

Il fosforo alla semina è vincente
Distribuire il fosforo alla semina, magari con una seminatrice combinata che in un unico passaggio effettua lavorazione minima del terreno, deposizione del seme e concimazione, è un’opzione da considerare con molta attenzione, anche rivolgendosi al contoterzista nel caso in cui la superficie aziendale non consenta l’acquisto dell’attrezzatura. Lo stesso discorso vale se si effettua la semina su sodo.

I prodotti per questa concimazione sono numerosi, ma anche in questo caso funzionano bene gli organominerali, magari addizionati con microelementi molto utili quali zinco e rame.
Ultima annotazione: va considerato bene quale coltura si è fatta prima del frumento. Nel caso ci sia stata una coltura depauperante o che lascia il terreno in cattive condizioni, è opportuno aumentare la dose totale di azoto prevista di almeno 30 unità.