Roberto Bartolini8 Maggio 20243min102201

Frumento, cosa succede se si risparmia sui fungicidi

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Con una primavera come quella di quest’anno, che alterna piogge intense a giornate soleggiate e calde, i cereali a paglia vengono messi a dura prova dagli attacchi fungini. Riportiamo un caso emblematico riportato sul gruppo Whatsapp “Ludwig Italia” che mostra cosa è successo alla stessa varietà di frumento seminato in due aziende diverse, che hanno fatto scelte differenti sul prodotto fungicida da distribuire a fine accestimento-inizio levata.

L’azienda A ha optato per un cosiddetto trattamento generico con Strobilurina+Tebuconazolo e gli effetti si vedono nelle foto seguenti.

Ecco come si presenta il frumento dell’azienda A, con evidenti attacchi sulle foglie non solo di ruggine ma anche di oidio (vedere la lanuggine bianca in alto a destra)
Particolare della foglia di frumento con le macchie rossastre dovute a un forte attacco di ruggine

L’azienda B, certamente più previdente, ha speso almeno 30 euro/ha in più, ma ha utilizzato prodotti di alta efficacia come il nuovo Univoq di Corteva e l’Aviator Xpro di Bayer.

La stessa varietà di frumento trattata con un fungicida cosiddetto Premium, più costoso ma anche molto più efficace
Le piccole chiazze sulla foglia mettono in evidenza un inizio di attacco della ruggine prontamente bloccato dal fungicida

Mettiamo in campo l’innovazione

Univoq, a base di Inatreq Active e Protioconazolo, è un nuovo fungicida sistemico translaminare dotato di attività preventiva e curativa, che protegge sino a sei settimane dal trattamento; mentre Aviator X Pro è a base di Bixafen e Protioconazolo, può essere usato da inizio levata sino alla botticella e garantisce una protezione di almeno quaranta giorni.

Ancora una volta si conferma come, di fronte ad annate con andamenti imprevedibili, sia necessario mettere in campo tutta l’innovazione tecnologica di cui disponiamo, se vogliamo portare a casa il massimo in fatto di quantità e di qualità.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • Antonio Mazzocca

    9 Maggio 2024 at 8:22 am

    Ragazzi, questa però è pubblicità bella e buona, non segnalata come tale.
    Non sembra essere stata un prova rigorosa, come dovrebbe essere per un lavoro scientifico, o -se lo è- non si riporta nulla al riguardo.
    Sembra essere stata una “prova whatsapp”, tra due campi qualunque in condizioni pedagogiche e climatiche magari diverse (dove? quando? date di intervento? dosi?).
    E si traggono conclusioni, si citano esplicitamente prodotti brevettati.
    Direi che è il caso di informare al più presto l’Antitrust…

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