Grano duro sardo, firmato l’accordo di filiera con il Gruppo Casillo: pagamento alla consegna

Nel 2004 in Sardegna si coltivavano oltre 96 mila ettari di grano e in 15 anni si è persa l’80% della superficie, per arrivare al 2019 con poco di 19.000 ettari coltivati a grano duro. Il crescente interesse manifestato dai consumatori per la pasta prodotta con il 100% di grano italiano (si veda a questo proposito l’elenco pubblicato da Dissapore con tutte le linee di pasta prodotte col 100% di grano italiano) ha portato il Gruppo Casillo a firmare un accordo di filiera in Sardegna con un prezzo base di 27 euro/ql, che sale sino a 30 euro/ql con valore proteico al 13,5 e peso specifico 81.
Molto interessante il pagamento che viene effettuato alla consegna, importantissimo per fornire immediatamente liquidità agli agricoltori. Le oscillazioni del prezzo dipendono dalle caratteristiche del grano duro (proteine e peso specifico).
«Sono le migliori condizioni che siamo riusciti a spuntare sul mercato», conferma il presidente di Coldiretti Cagliari, Giorgio Demurtas. «Al massimo entro cinque giorni dal ritiro del grano, i danari saranno nei conti correnti dei produttori, come del resto abbiamo fatto negli anni scorsi», assicura Vito Savino, direttore vendite del gruppo pugliese Casillo, leader nella trasformazione e commercializzazione del grano.
Da sei anni non si riusciva a raggiungere quota 30 euro a quintale nella remunerazione del grano. «Questo nuovo accordo, ne siamo certi, darà una scossa positiva a tutto il mercato locale con delle ripercussioni positive per tutti, come già avvenuto lo scorso anno», aggiunge Demurtas.