Il mais per ora è salvo dalle micotossine. Ma attenzione a epoca e modalità di raccolta
Le rilevazioni di metà agosto sono confortanti per quanto riguarda le micotossine del mais padano. Per le fumonisine il rischio è assente o basso, a esclusione dell’area del Delta del Po dove passa a medio; mentre per le aflatossine il rischio è ugualmente assente o basso, sempre con eccezione per il Delta dove invece è medio-alto.
I consigli per le prossime raccolte
La riduzione del rischio di contaminazione da micotossine si può raggiungere, suggeriscono Riccardo Bugiani e Massimo Bariselli della Regione Emilia-Romagna, con la raccolta della granella con un’umidità inferiore al 22%. Quindi occorre una trebbiatura tempestiva per ridurre il tempo a disposizione dei patogeni per accumulare tossine nella granella.
Inoltre è necessario ridurre al massimo le possibili lesioni alle cariossidi, quindi sono da preferire le mietitrebbie a flusso assiale, mentre con le macchine tradizionali occorre un controllo ben fatto di tutte le regolazioni e mantenere bassa la velocità del battitore.
È fondamentale anche che i mezzi di trasporto della granella siano puliti, eliminando possibili contaminazioni, ma si sa che questo aspetto non dipende dall’agricoltore.
Infine è necessario velocizzare tutte le operazioni per essiccare nel più breve tempo possibile il mais e non lasciarlo sostare a lungo in condizioni favorevoli allo sviluppo dei funghi.
Uno sguardo al mercato
Per quanto riguarda il mercato del mais, la produzione europea è al momento nella media e i prezzi sono stabili, quindi ci si augura che si mantengano sui livelli dei 185 euro/tonnellata. Anche se rimane l’incognita legata a un’ottima annata anche in tutti gli altri paesi.