Il nuovo Pag Kverneland sull’innovazione per mais e soia nell’azienda Cavazzini

PAG vuol dire Progetto Agronomico Globale ed è un’iniziativa di Kverneland Group Italia che porta direttamente in campo l’innovazione agronomica, combinando in maniera ottimale le attrezzature con la genetica, gli agrofarmaci e i fertilizzanti all’insegna dell’agricoltura di precisione. Dunque un pacchetto con tutta la tecnologia più evoluta di cui dispone oggi il mercato per dimostrare ancora una volta che, se si applicano in campo percorsi colturali ragionati a tavolino, anche con prezzi di mercato in flessione, un buon margine rimane sempre in tasca dell’agricoltore.
Azienda Cavazzini, dove l’innovazione è di casa
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La scelta dell’azienda dove realizzare questo nuovo PAG non poteva che cadere a casa di un agricoltore innovatore come Giuseppe Cavazzini dell’azienda Cavazzini di Castelgoffredo (Mantova), che ha messo a disposizione dodici di ettari a Kverneland Group Italia, Dekalb e Sipcam Italia per allestire due campi dedicati a mais e soia.
La Cavazzini è sia un’azienda agricola che un’attività di contoterzismo. «Come agricoltori – dice Giuseppe – coltiviamo circa 140 ettari a mais, soia, pomodoro e frumento, e abbiamo intrapreso la tecnica della minima lavorazione al posto dell’aratura con l’acquisto del CLC pro di Kverneland che abbiniamo a un trattore Deutz-Fahr a cingoli per ottenere il massimo risultato anche in termini di basso calpestamento del suolo. Grazie a questa tecnica risparmiamo circa 120 euro/ha solo per la lavorazione del terreno e abbiamo ottenuto produzioni superiori rispetto alla tecnica tradizionale. Il vantaggio è che il terreno viene calpestato meno, quindi rimane più fertile e inoltre aumenta piano piano anche la dotazione di sostanza organica».
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Ma l’innovazione continua anche per semina e concimazione. Prosegue Cavazzini: «Non c’è dubbio che occorre ragionare in termini globali e quindi abbiamo tre cantieri di semina tutti Kverneland Accord, tra i quali la seminatrice Optima HD e-drive a sei file a trasmissione elettrica per mais e soia, che effettua una semina sempre di alta precisione con il rispetto perfetto dell’investimento prescelto, che significa emergenze pronte e complete. Grazie alla qualità di semina di questa macchina devo ammettere che sempre più agricoltori chiedono di lavorare con noi e questa è una bella soddisfazione. Credo che, nonostante la coltura del mais non si espanda, quest’anno grazie a questa seminatrice seminerò più mais dello scorso anno».

«Per la concimazione – aggiunge Cavazzini – abbiamo acquistato uno spandiconcime Kverneland Exacta Geospread Centre Flow che può gestire separatamente 24 sezioni da 2 metri e che consente di risparmiare parecchie dosi di concime evitando sprechi e sovrapposizioni. Anche con questa macchina offriamo all’agricoltore un servizio di altissima qualità».
Ovviamente tutte queste attrezzature sono dotate di sistema satellitare e del terminale Isomatch Tellus montato in cabina.

«L’ultimo acquisto effettuato quest’anno è lo Yeld Track di Topcon, una tecnologia che montata sulla mietitrebbia ci permetterà di realizzare le mappe di produzione al momento della raccolta del mais e della soia. Da qui partiremo per realizzare le mappe di prescrizione e promuovere nelle aziende agricole la semina e la concimazione a dose variabile, che è l’unica strada a nostra disposizione per innalzare le rese», conclude Cavazzini.
Cosa si farà nel Pag di Cavazzini
Proprio da qui parte l’idea del PAG Kverneland in collaborazione con Dekalb e Sipcam Italia che prevede la realizzazione della mappatura del suolo (già eseguita) sui 12 ettari, due sistemi di lavorazione (minima con CLC e strip-till con Kultistrip), semina del mais a dose variabile di seme con Accord HD e-drive, semina di soia con due tipologie di rizobiatura, monitoraggio dell’umidità del suolo per identificare i momenti ideali di irrigazione, concimazione del mais con concimi innovativi a rilascio graduale di Agrium e infine mappatura delle produzioni.
Il monitoraggio costante delle due colture e la raccolta dei dati a fine campagna costituiranno un primo riscontro che continuerà nei prossimi due anni per confrontare i risultati economici dovuti all’innovazione con le tecniche tradizionali.