“Il sorgo è l’unica soddisfazione di questa annata disastrosa”

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«Dopo le incessanti e disastrose piogge di aprile e maggio che hanno devastato i campi di mais, riducendo drasticamente le rese, il sorgo è l’unica soddisfazione che porto a casa quest’anno». Enrico Soffiati, agricoltore di Cerea (Verona), ha prodotto in media 80 ql/ha di granella di sorgo che, pur con un prezzo di mercato non certo elevato, essendo intorno a 20 euro/ql, assicura una PLV di 1600 euro all’ettaro.

Una spiga del mais di Soffiati, che è stato allagato dalle incessanti piogge di aprile e maggio
Il prezzo della granella di sorgo a metà settembre era di 20 euro/ql

Considerato che:

  • per il letto di semina Soffiati non ha usato l’aratro, ma ha eseguito estirpatura ed erpicatura;
  • ha utilizzato 3 lt/ha di glifosate;
  • ha effettuato un diserbo di pre-emergenza con Challenge;
  • ha speso 150 euro/ha per la concimazione, 58 euro/ha per la geodisinfestazione, 98 euro/ha per la semente e 150 euro/ha per la raccolta;

il costo colturale supera di poco i 700 euro/ha.

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Enrico Soffiati

«Facendo i conti, per grano e mais è stata un’annata nera. Per l’orzo è andata un po’ meglio, ma il guadagno della campagna 2024 lo dobbiamo al sorgo», afferma l’agricoltore.

Il sorgo di Soffiati a Cerea (Verona) ha prodotto 80 ql/ha di granella con una PLV di 1600 euro/ha e un costo di 700 euro/ha

Mais e sorgo sono stati seminati entrambi in primavera, più o meno alla stessa epoca, quindi le tempeste le hanno patite entrambe le colture. Come mai si è salvato solo il sorgo? Risponde Soffiati: «Il sorgo è stato seminato dopo il mais su terreni che sgrondano decisamente meglio, e poi non dimentichiamo che il sorgo è una pianta che ha una maggiore rusticità».

Quale sarà il piano colturale 2024-2025? «In autunno semineremo grano e orzo, in primavera mais e sorgo. Non ci sarà la soia. Come vede continua il solito avvicendamento, nella speranza di avere un meteo più clemente», chiosa l’agricoltore.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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