Roberto Bartolini13 Gennaio 20234min21770

La filiera dell’erba medica, una medicina per l’ambiente

erba-medica

L’erba medica ha grandi potenzialità per la tutela dell’ambiente e della biodiversità, il miglioramento del benessere animale e, non ultima, la redditività dei produttori. «Mi piace definire l’erba medica la medicina dell’ambiente», afferma Riccardo Severi, direttore di Aife – Filiera Italiana Foraggi. «Le sue caratteristiche rispondono infatti agli imperativi richiesti sia a livello normativo europeo che di mercato; aspetti che la valorizzano anche dal punto di vista della redditività».

Quotazioni di mercato in salita

Quest’anno le quotazioni dell’erba medica hanno raggiunto una media che, per il prodotto in campo, hanno toccato i 255 euro/tonnellata, mentre per il prodotto disidratato ci sono stati picchi anche di 390 euro/tonnellata per il top di gamma in balloni. Commenta Severi: «Si tratta di prezzi molto interessanti per un prodotto che, dopo un inizio un po’ travagliato a causa delle condizioni meteo primaverili non particolarmente favorevoli, grazie alle piogge di agosto ha goduto di un significativo recupero, garantendo ottimi risultati sia in termini di rese (+20% rispetto al 2021) che di qualità, evidenziando peraltro l’errore di chi la considera una coltura da utilizzare solo in rotazione e dimostrando invece di non essere seconda a nessun’altra».

Recentemente Aife ha effettuato una valutazione comparata sulla redditività di alcune tra le principali colture (erba medica, mais, frumento tenero e soia) e le prospettive a esse legate, elaborando una serie di dati prodotti dalla Rete d’Informazione Contabile Agricola (Rica) e dal Consiglio per la Ricerca e l’Analisi dell’Economia Agraria (Crea) nel periodo 2016-2020.

La redditività dell’erba medica per l’agricoltore

Dall’analisi del campione di aziende valutate, oltre 800, e un’estensione coltivata complessiva di 11.000 ettari, gli indici economici ottenuti analizzando la resa, il prezzo, la produzione lorda vendibile e i costi hanno evidenziato che l’erba medica, dopo il mais, è stata la coltura che ha generato in media il maggior margine operativo: 725 euro/ettaro per il mais e 610 euro/ettaro per la medica, 423 euro/ha per il frumento tenero e 377 euro/ha per la soia.

Di seguito riportiamo un calcolo di redditività presentato da Apros, leader nazionale nella produzione di seme di erba medica.

La nuova Pac incoraggia ulteriormente la diffusione dell’erba medica con l’eco-schema 4, che assegna 110 euro/ha a coloro che avvicendano leguminose a colture da rinnovo, e con l’aiuto accoppiato che è di 90 euro/ha.

Una coltura ad alta sostenibilità

Un altro punto strategico a favore dell’erba medica è la sua capacità di sequestrare la CO2 lungo tutto il processo produttivo del foraggio, come è stato dimostrato dal progetto “mediCarbonio” per arrivare a ottenere una certificazione “made green in Italy”.

Come si vede dall’immagine, i dati confermano che l’erba medica concorre alla sostenibilità ambientale, fissando una significativa quota di CO2 che non viene messa in atmosfera.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato I campi obbligatori sono contrassegnati


Chi siamo

Nato nel 2014, Il Nuovo Agricoltore è un portale informativo dedicato all’agricoltura, con un occhio di riguardo alle innovazioni tecnologiche. Il progetto è sviluppato da Kverneland Group Italia.


CONTATTACI