Le fasce tampone rimangono un obbligo

Per poter beneficiare dei nuovi pagamenti diretti previsti dalla Pac 2015-2020 occorre continuare a rispettare gli obblighi della condizionalità che gli agricoltori ben conoscono. Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia, sull’ultimo numero di Terra e Vita, ricorda il caso delle fasce tampone da introdurre lungo i corsi d’acqua, obbligatorie sin dal 2012.
Come proteggere le falde
Al fine di proteggere le acque superficiali e sotterranee dall’inquinamento derivante da attività agricola, la norma prevede:
- Rispetto del divieto di non fertilizzare sul terreno adiacente ai corsi d’acqua.
- La costituzione o non eliminazione di una fascia stabilmente inerbita di larghezza pari a 5 metri.
Il divieto di fertilizzazione riguarda i concimi inorganici entro i 5 metri dai corsi d’acqua.
Come vengono misurate le fasce tampone
Per quanto riguarda la fascia inerbita, questa viene misurata prendendo a riferimento il ciglio di sponda . I 5 metri sono al netto della superficie occupata da strade. Per fascia inerbita si intende fascia inerbita spontanea o seminata che può comprendere anche specie arbustive o arboree adiacente a torrenti, fiumi e canali.
Le esclusioni
Sono esclusi dall’obbligo delle fasce tampone:
- Scoline e fossi collettori lungo i campi per la raccolta delle acque.
- Adduttori di acqua per l’irrigazione destinata ai campi coltivati.
- Pensili, cioè a quota superiore rispetto al campo.
- Corpi idrici con argini rialzati rispetto al campo coltivato.