Novità 2018: anche la soia si semina a dose variabile. La nostra prova
Per il mais è una pratica già collaudata positivamente, ma la semina a dose variabile potrebbe riservare sorprese positive anche sulla soia e questa è una novità che verrà testata nel 2018. Sipcam ha deciso di sperimentare la dose variabile della soia puntando sulla novità EM Sole, una varietà che si distingue per l’elevato contenuto in proteine della granella (+2,7 % rispetto alla media di campo nelle prove del Registro Nazionale Soia 2014-2015), caratteristica che la rende un prodotto ideale per le filiere dedicate alle produzioni zootecniche di qualità.
EM Sole è adatta a tutti gli ambienti della pianura padana, sia per semine anticipate sia ritardate, e presenta una pianta di taglia medio alta con spiccato vigore di partenza e un rapido sviluppo vegetativo. Robusta e con buona resistenza all’ allettamento, è dotata di ottima fertilità e rapida defogliazione una volta raggiunta la maturazione.
Nell’azienda di Daniele Pavan a Buttrio, in collaborazione con Kverneland Group Italia, Sipcam ha realizzato una mappa di prescrizione sulla base della mappa del suolo, con due diverse densità di semina: 35 e 65 piante per ettaro. L’obiettivo è vedere come cambia la produzione ma anche il tenore proteico, e se quest’ultimo aspetto viene influenzato dal numero di piante.
Insieme al seme, nella seminatrice Kverneland Optima HD e-drive è stato messo anche il Nutrigran G Maxi, un pool di rizobi azotofissatori su base organo minerale con azoto, fosforo e una matrice umificata. Il prodotto ha una funzione starter e promuove lo sviluppo delle leguminose grazie alla duplice attività del consorzio di microrganismi simbionti (rizobi azotofissatori), specifici ma sinergici tra di loro, e del substrato nutrizionale che accelera lo sviluppo radicale nelle prime fasi colturali.
Qui di seguito, il video della semina della soia a dose variabile effettuata da Daniele Pavan.