Roberto Bartolini20 Luglio 20185min13612

Nuova Pac 2021-2027: eliminato il greening, a rischio i titoli con pagamento a superficie

pac-2021-2027

Dalla lettura delle proposte presentate dalla Commissione europea al Parlamento e al Consiglio di Bruxelles, pare proprio che l’intenzione sia quella di rivoluzionare l’attuale Politica agricola comune. Per il momento tutto resta da discutere e da approvare, ma le prime bozze dimostrano già un chiaro orientamento che cerchiamo di illustrare qui di seguito.

Le tipologie di pagamenti diretti: solo due quelli obbligatori

Partiamo dai pagamenti diretti. Le varie tipologie prevedono due soli pagamenti obbligatori:

  • Sostegno di base al reddito per la sostenibilità.
  • Sostegno redistributivo complementare al reddito per la sostenibilità.

Quattro sarebbero invece i pagamenti facoltativi:

  • Sostegno complementare per i giovani agricoltori.
  • Regimi per clima e ambiente (detto “eco-schema”).
  • Sostegno accoppiato al reddito.
  • Aiuti forfettari ai piccoli agricoltori.

Pagamento di base

Il pagamento di base è obbligatorio, ma può essere erogato con tre diverse modalità a discrezione dello Stato membro:

  • Pagamento annuale uniforme per ettaro, cioè legato alla superficie senza titoli. In tal caso tutti i titoli attuali scadranno il 31 dicembre 2020.
  • Pagamento annuale per ettaro differenziato per territorio, ma uniforme per gli agricoltori di uno stesso territorio.
  • Attribuzione del sostegno sulla base dei titoli all’aiuto. Ma con una convergenza dei titoli storici.

Il valore unitario dei nuovi titoli assegnati dal 2021 viene calcolato partendo dal valore dei titoli all’aiuto della domanda Pac 2020 e aggiungendo il valore del pagamento greening. Viene poi applicata una convergenza per avvicinare il valore dei titoli al valore medio nazionale. Così nel 2026 il valore dei titoli non potrà essere inferiore al 75% del valore unitario medio.

Sostegno complementare redistributivo

Il sostegno complementare redistributivo è destinato agli agricoltori che operano in piccole e medie aziende ed è un pagamento obbligatorio. Tale pagamento è calcolato come importo aggiuntivo per ettaro o per scaglioni di ettari.

Da un primo esame della realtà italiana parrebbe che tale pagamento si tradurrebbe in un importo di ben pochi euro, davvero insignificante per l’azienda a cui è diretto.

Sostegno ai giovani agricoltori

Il pagamento per i giovani agricoltori è facoltativo, annuale e disaccoppiato per ettaro; tuttavia il sostegno ai giovani rimane una priorità per gli Stati membri, che devono riservare il 2% della dotazione dei pagamenti diretti per sostenere questa categoria.

Regimi per clima e ambiente

Si tratta di un sostegno volontario per lo Stato membro, tramite un pagamento annuale per ettaro destinato agli agricoltori che si impegnano a osservare determinate pratiche agricole benefiche per clima e ambiente. Vedremo dunque in quale direzione si muoverà l’Italia dopo che per sei anni ha incentivato, a ragione, minima lavorazione, sodo, cover crops, agricoltura di precisione e via dicendo.

Su questo pagamento, che significa innovazione e più reddito per l’agricoltore, varrebbe la pena a nostro parere mettere parecchi denari.

Sostegno accoppiato

Il sostegno può essere concesso come pagamento annuale per ettaro a una serie di produzioni che ricalcano quelle dell’attuale Pac.

Aiuti per i piccoli agricoltori

Rimane nella nuova Pac la possibilità di fissare un pagamento forfettario che sostituisce tutti gli altri pagamenti destinati ai piccoli agricoltori.

Una Pac senza titoli?

In conclusione, al momento le novità più importanti riguardano la soppressione del greening e la possibilità di avere una Pac senza titoli, con un pagamento unico a superficie che si ottiene dividendo la dotazione finanziaria annuale destinata allo Stato per la sua superficie agricola ammissibile. In questo caso ogni agricoltore presenterebbe annualmente la domanda con le superfici ammissibili e riceverebbe un pagamento uniforme per ettaro senza la necessità di possedere titoli.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


2 commenti

  • Vincenzo Gualtieri

    21 Luglio 2018 at 1:26 pm

    Finalmente un pagamento equo!!
    Per molti forse è finito il tempo della abbuffata

    Rispondi

  • domenico

    22 Settembre 2018 at 2:38 pm

    egregio Signor Gualtieri
    ha provato ha coltivare, per esempio, un ettaro di oliveto in collina? o uno di kiwi o di melo? si accorgerà che è tutt’altra cosa che coltivare un seminativo.

    Rispondi

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