Riserva nazionale Pac: la partita Iva serve ad Agea per verificare l’inizio dell’attività agricola

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Molti “nuovi agricoltori” hanno fatto domanda di accesso alla riserva nazionale Pac 2015, ma è capitato che sono stati assegnati i titoli solo a quelli che possiedono la partita Iva.

Per spiegare l’arcano, Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia prima di tutto cita la circolare Agea ACIU 2015.275 del 3 giugno 2015, che stabilisce quanto segue:

Sono considerati agricoltori che iniziano a esercitare l’attività agricola soltanto quelli che hanno iniziato la loro attività agricola nell’anno 2013 o in qualsiasi anno successivo e che presentano domanda di pagamento di base non oltre due anni dopo l’anno civile nel quale hanno iniziato a esercitare l’attività agricola.

Cosa serve ad Agea per verificare l’inizio dell’attività agricola

In applicazione a questa norma, Agea deve verificare l’inizio dell’attività agricola e per fare questo la normativa prevede, per le ditte individuali, che siano esaminati:

  1. La data di apertura della partita Iva o, nel caso di partita Iva già presente ma attiva in ambito diverso da quello agricolo, la data di estensione al regime agricolo.
  2. L’iscrizione all’Inps come coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali, coloni o mezzadri.

Ma i pagamenti Pac si percepiscono anche senza partita Iva

Dunque la normativa non obbliga il possesso della partita Iva per percepire i pagamenti della Pac, ma Agea la chiede ugualmente come documentazione necessaria per verificare l’inizio dell’attività agricola da parte del “nuovo agricoltore” che presenta domanda di accesso alla riserva nazionale. Ecco perché alcune domande sono state bocciate.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


2 commenti

  • Mike

    3 Febbraio 2017 at 1:35 pm

    Salve volevo avere dei chiarimenti perché gli uffici di zona riescono a dare nelle diverse versioni.
    Io sono entrato in possesso di circa 6ettari vicentini per successione dopo la morte di mio papa avvenuta a marzo 2016. Per questione di contrastanti accordi con mio fratello non è stata fatta la domanda nel 2016. Ora mi trova che voglio dare in affitto tutti i campi visto che io lavoro presso una ditta come dipendente.
    A parte il passaggio dei titoli da mio papa defunto a me che avverrà entro circa il mese di marzo 2017, volevo capire se io faccio un contratto di affitto+pac ad un coltivatore per circa 5anni, alla fine di questi anni i titoli tornano a me o li perdo perché non ho i requisiti minimi per richiederli (quota lavoro dipendente superiore al 5% , no partita IVA , coltivatore diretto etc ? Quale soluzione ho per mantenere i titoli in mio possesso ?
    La ringrazio profondamente se riesce a rispodermi

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    • Giuseppe D'Addario

      6 Febbraio 2017 at 12:14 pm

      Innanzitutto Le dico che in successione, Lei potrà essere titolare della relativa quota ereditaria dei titoli che suo padre aveva in portafoglio solo e se Lei corrisponde alla figura di “agricoltore attivo” come enunciato nella cirolare AGEA N.9282 del 3.2.2017; detto ciò se Lei vuole affittare e ritornare in possesso dei titoli, l’unica strada (formale) da percorrere è che Lei presenti domanda Pac 2017 (se è agricoltore attivo), acquisendo i titoli per successione effettiva e successivamente nel 2018 affittare terra+titoli, perchè i titoli, anche se Lei è un erede, non ne è titolare sulla Banca Dati SIAN fino a quando non vengono fissati a suo nome,inoltre se ne vuole ritornare in possesso,lo deve fare prima del 15 maggio 2020, perchè il 31 dicembre 2020, cesseranno la loro validità ed inizierà la nuova programmazione.
      Mentre la strada più sbrigativa e più consona se Lei non è “agricoltore attivo” sarebbe quella di cedere i titoli Pac di suo padre mediante atto di vendita ed affittare così i terreni; si ricordi, se la persona a cui intende cedere i tioli è la stessa che affitterà i terreni, di fargli caricare prima i terreni nel fascicolo e poi vendere i tioli altrimenti l’agricoltore affittuario potrebbe avere dei problemi.
      Tenga presente che se nel 2016 non è stata presentata domanda Unica, quei titoli se non vengono utilizzati entro il 15 maggio 2017, andranno persi; e per essere utilizzati bisogna presentare domanda unica ed avere ettari di terreno abbinabili.
      Distinti saluti

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