Stop al lavoro agricolo dalle 12 alle 16 se fa troppo caldo
A forza di dire che oggi è stato il giorno più caldo della storia, anche l’amministratore pubblico viene preso dal panico e, temendo una carneficina, corre ai ripari. Così ha fatto l’Italia, disponendo che i lavoratori si fermino all’ombra dalle ore 12 alle 16 se la giornata è troppo calda.
Dal 29 luglio al 31 agosto 2024 in quasi tutte le Regioni italiane, nei giorni in cui la mappa pubblicata sul sito www.worklimate.it indica temperature e umidità di rischio alto, i lavoratori del settore agricolo, edile e florovivaistico (ma possono rientrare anche altre categorie considerate vulnerabili) sono obbligati a fermarsi. La mancata osservazione dell’ordinanza comporterà le sanzioni previste per legge.
In particolare, il divieto di lavorare si applica quando la temperatura all’ombra supera i 30°C e l’umidità relativa è maggiore del 70%. L’adozione di queste ordinanze, si legge nei documenti ufficiali, nasce dalla necessità di proteggere i lavoratori dai rischi legati all’esposizione prolungata a temperature estreme. Il caldo eccessivo può infatti causare gravi problemi di salute come colpi di calore, disidratazione e affaticamento.
Il benessere ci ha reso sempre più deboli e insofferenti, ma fermo restando che ormai viviamo nell’era degli eccessi, sia in un verso che nell’altro, è paradossale che in un paese che da decenni non riesce a mettere fine alla piaga del caporalato e non si preoccupa, se non quando ci scappa il morto, delle condizioni ignobili e disumane in cui è costretta a vivere una parte di coloro che fanno i lavori stagionali nei campi, ci si preoccupi dei colpi di calore! “Ma mi faccia il piacere!”, direbbe Totò.
Un commento
Enrico
2 Agosto 2024 at 3:57 pm
Che sia applicato anche ai periti grandine e avversità atmosferiche.