Roberto Bartolini31 Luglio 20242min8341

Stop al lavoro agricolo dalle 12 alle 16 se fa troppo caldo

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A forza di dire che oggi è stato il giorno più caldo della storia, anche l’amministratore pubblico viene preso dal panico e, temendo una carneficina, corre ai ripari. Così ha fatto l’Italia, disponendo che i lavoratori si fermino all’ombra dalle ore 12 alle 16 se la giornata è troppo calda.

Dal 29 luglio al 31 agosto 2024 in quasi tutte le Regioni italiane, nei giorni in cui la mappa pubblicata sul sito www.worklimate.it indica temperature e umidità di rischio alto, i lavoratori del settore agricolo, edile e florovivaistico (ma possono rientrare anche altre categorie considerate vulnerabili) sono obbligati a fermarsi. La mancata osservazione dell’ordinanza comporterà le sanzioni previste per legge.

In particolare, il divieto di lavorare si applica quando la temperatura all’ombra supera i 30°C e l’umidità relativa è maggiore del 70%. L’adozione di queste ordinanze, si legge nei documenti ufficiali, nasce dalla necessità di proteggere i lavoratori dai rischi legati all’esposizione prolungata a temperature estreme. Il caldo eccessivo può infatti causare gravi problemi di salute come colpi di calore, disidratazione e affaticamento.

Il benessere ci ha reso sempre più deboli e insofferenti, ma fermo restando che ormai viviamo nell’era degli eccessi, sia in un verso che nell’altro, è paradossale che in un paese che da decenni non riesce a mettere fine alla piaga del caporalato e non si preoccupa, se non quando ci scappa il morto, delle condizioni ignobili e disumane in cui è costretta a vivere una parte di coloro che fanno i lavori stagionali nei campi, ci si preoccupi dei colpi di calore! “Ma mi faccia il piacere!”, direbbe Totò.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • Enrico

    2 Agosto 2024 at 3:57 pm

    Che sia applicato anche ai periti grandine e avversità atmosferiche.

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