Un fantastico mais seminato su terreno coperto dall’autunno 2015 con diversi tipi di cover crops

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Condifesa Lombardia Nord-Est ha organizzato nei giorni scorsi un incontro tecnico dedicato al diserbo, tenutosi nell’azienda Motti a Orzinuovi (Brescia). Per l’occasione siamo tornati sull’appezzamento seminato con diverse tipologie di cover crops che avevamo già visitato nel febbraio 2016 e nell’aprile 2016, e che oggi ospita un magnifico mais che verrà raccolto per insilato.

La semina è stata fatta direttamente sui residui delle cover che hanno contribuito ad aumentare la fertilità chimica e fisica del terreno.

Ecco le immagini che testimoniano come le cover non ostacolino affatto la coltura principale, ma anzi contribuiscano, insieme agli altri fattori agronomici, alla sua splendida riuscita produttiva.

Il mais in vegetazione sull’appezzamento interessato dalla semina nell’autunno 2015 di diverse cover crops nell’azienda Motti per opera del servizio tecnico di Condifesa Lombardia Nord Est.
Il mais in vegetazione sull’appezzamento interessato dalla semina nell’autunno 2015 di diverse cover crops nell’azienda Motti per opera del servizio tecnico di Condifesa Lombardia Nord Est.
Come si vede dall’immagine, le piante di mais, fotografate il 20 luglio 2016, sono estremamente vigorose e portano più di una spiga per culmo.
Come si vede dall’immagine, le piante di mais, fotografate il 20 luglio 2016, sono estremamente vigorose e portano più di una spiga per culmo.

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Il campo di mais oggi, seminato su un terreno che aveva ospitato sino alla primavera 2016 un miscuglio di trifoglio, avena, senape e veccia.
Il campo di mais oggi, seminato su un terreno che aveva ospitato sino alla primavera 2016 un miscuglio di trifoglio, avena, senape e veccia.

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Il miscuglio di trifoglio, avena, senape e veccia.
Il precedente miscuglio di trifoglio, avena, senape e veccia.

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Il mais oggi sul terreno che ha ospitato il miscuglio di cover rafano e veccia.
Il mais oggi sul terreno che ha ospitato il miscuglio di cover rafano e veccia.

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Il miscuglio di cover rafano e veccia seminato il 21 settembre 2015.
Il miscuglio di cover rafano e veccia seminato il 21 settembre 2015.

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Il mais seminato sulla porzione di terreno che ha ospitato il miscuglio di senape e veccia.
Il mais seminato sulla porzione di terreno che ha ospitato il miscuglio di senape e veccia.

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Come si presentava il miscuglio di senape e veccia nell'inverno 2016.
Come si presentava il miscuglio di senape e veccia nell’inverno 2016.

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Ricordiamo a coloro che fanno agricoltura conservativa al posto dell’aratura che la semina delle cover crops deve essere parte integrante del progetto agronomico e che ogni anno vanno seminate dopo la coltura principale e prima della successiva.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


3 commenti

  • luca

    6 Settembre 2016 at 12:41 pm

    Buongiorno Dott.Bartolini, oltre a chiederle di darci evidenza della produzione per ettaro una volta ultimata la fase di raccolta, le chiedo se nel caso di cover gelive si può eliminare l’utilizzo di glifosate. cordiali saluti Luca

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    • Roberto Bartolini

      7 Settembre 2016 at 3:36 pm

      La produzione di granella si sta ultimando proprio oggi con una media di 162 ql/ha di granella al 18% di umidità. Tenga presente che l’ibrido è un 125 giorni! Il terreno in oggetto, oltre alle cover, viene trattato da molti anni solo con la minima lavorazione effettuata con il coltivatore CLC di Kverneland.

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  • Piumatti Alberto

    11 Agosto 2020 at 9:36 am

    Buongiorno dottor Bartolini,
    Le volevo chiedere con quali modalità sono state terminate le cover crop. Si è impiegato il glifosate oppure si è ricorso ai metodi fisici come sfalcio e roller crimper ?
    E’stato poi necessario effettuare un intervento di diserbo chimico oppure la copertura vegetale e’ stata sufficiente a limitare le malerbe ?
    Infine, per quanto riguarda l’aspetto fertilizzazione, quale tipologia di concimazione e’ stata effettuata?

    Grazie per l’attenzione.
    Distinti saluti.

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