Ventilatori e acqua nebulizzata assicurano il benessere in stalla
Le bovine da latte tollerano meglio il freddo invernale piuttosto che il clima caldo e umido dell’estate, quindi l’allevatore deve favorire il loro benessere con alcuni accorgimenti.
La perdita di calore da parte delle bovine è infatti possibile grazie al ricambio dell’aria che è a contatto con l’animale e l’entità dipende dalla temperatura stessa dell’aria e dalla velocità alla quale avviene il ricambio. Quindi è fondamentale installare in stalla dei ventilatori.
Facciamo un esempio: in un capannone con 80 vacche a stabulazione libera i ventilatori possono avere un diametro di 91,5 cm (se la profondità dell’area da ventilare è di 9-11 metri circa) o di 122 cm (se la profondità è di 12-14,5 metri) e devono essere posizionati a un’altezza di 1,8-3,0 metri da terra e con un’inclinazione verso terra di 10-20 gradi.
Come sistemare i ventilatori
I ventilatori vanno collocati in modo da garantire un flusso d’aria verso le file di cuccette e le mangiatoie, con direzione longitudinale, e rivolti in modo da movimentare l’aria attorno alla schiena delle bovine.
I sistemi di areazione possono anche assicurare un elevato volume di aria movimentata a una bassa velocità (HVLS, High volume low speed) attraverso i ventilatori a soffitto di grandi dimensioni, che vanno montati a un’altezza al di sopra delle bovine di circa il doppio rispetto al proprio diametro.
La velocità e il ricambio d’aria possono favorire il raffrescamento per evaporazione indiretta se si immettono nell’aria minuscole quantità di acqua nebulizzata con sistemi a spruzzo o a doccette.
L’acqua che bagna direttamente la bovina attraverso sistemi automatici a spruzzo può rimuovere il 75-80% del calore quando evapora.
Le doccette erogano acqua in modo alterno, direttamente sulle bovine per circa 2 minuti, poi si bloccano per un intervallo di 10-15 minuti, per dare modo alla cute delle bovine di asciugarsi: in questa fase avviene il processo di evaporazione che le rinfresca.
Come e dove posizionare le doccette e gli spuzzatori
Il sistema deve essere automatizzato, impiegando un termostato e un timer, ma gli allevatori devono adattare il funzionamento alla temperatura: ad esempio, nelle giornate più calde i cicli possono essere più brevi.
Ogni area richiede un impianto progettato in modo specifico: in sala d’attesa, dove le bovine sostano molto vicine, l’acqua deve rinfrescarle adeguatamente, ma senza provocare un gocciolamento eccessivo; mentre all’uscita dalla sala di mungitura si possono predisporre doccette lungo un percorso obbligato, in modo da bagnare individualmente ogni bovina.
La ventilazione forzata, per favorire l’evaporazione e disperdere il calore corporeo, deve invece mantenere una velocità di 4-8 km/ora. Ma attenzione: la ventilazione è indispensabile quando si impiega acqua per rinfrescare la stalla, e per evitare problemi di igiene e di ristagno di acqua, alcune zone devono rimanere asciutte, in particolare le cuccette e le mangiatoie.