Agricoltura, decompattatori e cover crops sono indispensabili il prossimo autunno

decompattatori cover crops

Le continue bombe d’acqua che per mesi hanno allagato le colture e gli interventi di lavorazione, semina e risemina effettuati forzatamente con terreni mai in tempera, hanno provocato forti costipamenti ai suoli che hanno compromesso o addirittura distrutto la loro struttura, che è un fattore determinante della fertilità.

Un esempio di terreno seminato a mais che ha subìto l’effetto di continue bombe d’acqua nei mesi di maggio e giugno 2024
Altri due esempi dell’effetto delle intense piogge sul terreno e sulle piante di mais (foto di Pier Ongini)

Di fronte a questa situazione, dopo le raccolte autunnali, il primo intervento da programmare è il passaggio sui residui colturali con un decompattatore, per fessurare il terreno alla profondità di 40-45 cm arieggiando gli strati, senza rovesciare la fetta in superficie.

L’azione del decompattatore

L’obiettivo principale di questo intervento è ripristinare la giusta porosità del terreno per far circolare aria e acqua, creare il giusto spazio per le radici delle colture che seguiranno e ricostituire un ambiente vitale per i miliardi di microrganismi che hanno la funzione di degradare la sostanza organica e quindi di produrre humus, il fattore principale di fertilità.

Ricordiamo che il decompattatore è tutt’altra cosa rispetto al ripuntatore. Infatti, il decompattatore solleva e lascia cadere in modo omogeno tutto lo strato di suolo lavorato, con un minimo disturbo superficiale e senza invertire gli strati di terreno. Al contrario, il ripuntatore lavora invece per rimescolamento, con esplosione delle zolle, localizzando questa attività solo nel volume di suolo attraversato dalle ancore.

Di seguito riportiamo come esempio un decompattatore (detto anche dissodatore) di moderna concezione, il Kverneland CLI a fila unica di ancore e con un attacco molto ravvicinato, che lavora a profondità variabile da 10 a 40 cm.

Il decompattatore-dissodatore Kverneland CLI a fila unica di ancore
Le ancore a profilo laterale curvo del CLI sollevano il suolo senza rivoltarlo, operando una perfetta fessurazione del terreno con il ripristino della giusta porosità del suolo.

Le cover crops completano l’opera

Fatta questa operazione, se il terreno non viene occupato da colture vernine come frumenti, loietti, colza, eccetera, dopo un’annata come il 2024 non bisogna lasciare i terreni scoperti durante l’inverno, quindi è buona norma seminare una cover crops. Infatti al lavoro del decompattatore deve seguire l’azione della coltura di copertura, che ha i seguenti effetti:

  1. Miglioramento della struttura del terreno attraverso l’azione degli apparati radicali, che concorrono a ricostituire gli aggregati distrutti dalle continue piogge e la stabilità del suolo.
  2. Aumento della sostanza organica grazie all’apporto di biomassa al terreno utile alla sua rigenerazione dopo i fenomeni di asfissia di quest’anno.
  3. Protezione del suolo dall’erosione durante il periodo invernale attraverso la sua copertura costante.
  4. Controllo delle infestanti e dei parassiti. In questo caso sono le brassicacee (come senape e rafano) le cover più indicate a questo scopo, grazie alla produzione di particolari essudati radicali.

Le motivazioni agronomiche

L’aumento di sostanza organica porta con sé anche dei benefici relativi alle proprietà fisiche del terreno. I composti formati durante la decomposizione della sostanza organica, infatti, favoriscono l’aggregazione delle particelle di terreno, insieme a radici e microorganismi. La formazione degli aggregati consente quindi la creazione di porosità, cioè di spazi vuoti indispensabili per contenere e far circolare l’aria e l’acqua nel terreno. Di conseguenza, l’utilizzo di cover crops può aumentare la porosità, può ridurre la densità apparente del terreno, può aumentare l’aggregazione delle particelle e può incrementare la velocità di infiltrazione dell’acqua.

Le cover crops: rafano e senape

Il rafano (Tillage Radish®) è caratterizzato dallo sviluppo di una radice fittonante molto importante che, oltre ad assimilare l’azoto e gli altri nutrienti, esercita un’azione fisica di decompattazione del suolo e quindi, con il disastroso andamento meteo del 2024, è la cover più adatta per rimettere in sesto i terreni.

La vegetazione del rafano (Tillage Radish) copre velocemente il terreno
Ecco come si presenta il rafano seminato con la tecnica dello strip till a fine inverno
Particolare della radice fittonante del rafano che è stata devitalizzata dal gelo e a primavera si presenta con una consistenza gelatinosa, dopo avere svolto una importante funzione di strutturare gli aggregati del terreno.

Il rafano è in grado di sviluppare una parte aerea importante e di coprire efficacemente il suolo e con il gelo invernale muore, quindi in primavera si può effettuare anche una semina diretta sui residui.

La senape sviluppa una notevole massa vegetativa
Come si presenta la senape a fine inverno devitalizzata dal gelo. Su questi residui colturali di consistenza pagliosa si possono eseguire sia una semina diretta sia una minima lavorazione

La senape è una pianta che riesce a crescere velocemente e a raggiungere biomasse consistenti e un’elevata copertura del suolo dopo pochi mesi di coltivazione. È inoltre caratterizzata da un’elevata suscettibilità al gelo invernale quindi muore se esposta a condizioni di temperature minime al di sotto dello zero per pochi giorni. L’importante è seminare la senape entro il 20 settembre. Semine effettuate in ottobre non assicurano la sua distruzione da parte del gelo.

Lavorazione e semina in un solo passaggio

Se alla decompattazione del terreno si vuole abbinare la semina contemporanea della cover crop, potrebbe essere interessante utilizzare un cantiere costituito dal Kverneland DTX abbinato alla seminatrice Kverneland a-drill da 200 o 500 litri, per una distribuzione rapida della semente a spaglio durante le operazioni di lavorazione del terreno.

Kverneland DTX abbinato a seminatrice a-drill per la semina contemporanea delle cover crops

Il DTX dissoda e incorpora i residui colturali, necessita di un trattore da 200-260 cavalli e combina una dischiera del Qualidisc Farmer con i denti Pro Lift, che aprono il suolo eliminando la compattazione senza disturbare il terreno in superficie. Il dente Pro-lift solleva e apre il suolo in profondità, riducendone la compattazione.

Le soluzioni tecnologiche che offre il mercato sono tantissime, l’importante è non rivoltare la fetta per disturbare il meno possibile il terreno in superficie.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • Giorgio

    7 Luglio 2024 at 7:12 am

    Finalmente un articolo sensato

    Rispondi

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