Agricoltura sotto attacco, troppe sovvenzioni europee

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«Gli agricoltori italiani devono essere consapevoli del fatto che opinione pubblica, ambientalisti, verdi e via dicendo sono tutti contro i miliardi spesi dall’Ue per sovvenzionare con la Pac gli agricoltori europei. “L’agricoltura inquina”, “Gli allevamenti producono dannose emissioni”, “Si fanno troppi trattamenti con agrofarmaci”… questo sentono dire tutti i giorni i funzionari della Commissione europea, che sappiamo bene come non siano tecnici ed esperti, e questo è il clima che si respira a Bruxelles. E così, il dibattito istituzionale è fortemente influenzato dalle componenti ambientaliste che mettono tutti i giorni sotto attacco la nostra agricoltura, che si deve difendere!». Così ha detto l’europarlamentare Paolo De Castro in apertura di un webinar sulla Pac organizzato da Syngenta ed Edagricole.

Eppure l’agroalimentare europeo è fortissimo, come mostra l’immagine sottostante. Vogliamo davvero distruggerlo?

Le esportazioni dell’agroalimentare europeo, come si vede a destra dell’immagine, ammontano a 198 miliardi di euro, superando Usa, Brasile e Cina. Siamo dunque leader mondiali, ma nonostante questo, la burocrazia di Bruxelles vuole mettere i bastoni tra le ruote dei bravi agricoltori europei con regole ferree, per esempio sull’uso della chimica e degli antimicrobici, elargendo però una montagna di euro per incrementare ancora le produzioni biologiche.

Il devastante impatto del Farm to fork

L’impatto di queste linee politiche eccessivamente green (dette “Farm to Fork”) è stato studiato da quattro enti, con i risultati riassunti nell’immagine seguente.

L’impatto sulla produzione generebbe un calo dal 7% al 15% a seconda dei diversi scenari, con un aumento dei prezzi di vendita dei prodotti alimentari che possono raggiungere anche il 50-60%.

Puntare troppo sul biologico è una follia

La scelta di puntare sul biologico non è priva di effetti nefasti. Come riporta l’immagine sottostante, l’obiettivo è portare nel 2030 la superficie italiana a biologico al 25% di tutta la SAU, cioè a 3,1 milioni di ettari.

A destra dell’immagine sono riportati gli effetti negativi sulla produzione delle varie colture, calcolati da due studi condotti recentemente. È ovvio che con la crisi dei mercati che stiamo vivendo sarebbe una catastrofe!

Cosa succede alle produzioni senza la chimica

Tornando alla chimica, se si adottasse la diminuzione all’uso che l’Europa vorrebbe imporci, ecco gli effetti sulle produzioni.

Fatta 100 la produzione delle singole specie illustrate, in assenza di agrofarmaci si produrrebbe appena il 43% di grano tenero, il 30% di duro, il 13% di mais e via dicendo. Senza considerare che negli ultimi 17 anni abbiamo ridotto già del 38% l’uso degli agrofarmaci. Alla catastrofe del biologico, si aggiunge dunque un’altra insopportabile batosta.

Ci auguriamo che la discussione a Bruxelles possa ricondursi su binari di maggiore obiettività, eliminando fughe in avanti in nome di un irrazionale ambientalismo che ci conduce solo verso la fame e la povertà.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


7 commenti

  • Mario Di Iorio

    7 Novembre 2022 at 7:31 am

    L’Europa chiede all’ agricoltura italiana grandi sfide.Produrre più cibo inquinando meno.Ci proveremo ma non possiamo garantire risultati.Noi cercheremo di fare il meglio,secondo scienza,coscienza e conoscenza.Buon lavoro a tutti.

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  • Domenico

    8 Novembre 2022 at 9:53 am

    Mi chiedo se sia giusto o corretto il pagamento dei titoli pac per agricoltori non esclusivi dell’attività agricola . Se un liberi professionista o artigiano che possiede terreno apre una partita Iva “collaterale alla principale può fare domanda pac e ottenere fissazione e pagamento titoli il xui scopo è di integrazione del reddito degli agricoltori e non di chi agricoltore non è perché ha prevalentemente reddito extra agricolo e pertanto il contributo pac è una entrata ulteriore rispetto alla attività principale. E poi si ripartiscono i titoli percoprire tutti , diminuendo il.valore unitario che è lo stesso sia peragricoltoei esclusivi che per gli altri . Credo sarebbe necessaria una scelta definitiva che potrebbe tra le altre cose mettere sul mercato degli affitti tanti terreni.

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    • Domenico Totaro

      12 Novembre 2022 at 12:48 pm

      Quello che dici e’ in parte vero, ma l’osservazione che ti faccio e quello di dierti che, anche chi non e’ agricoltore a titolo principale, ,comunque spende dei soldi per la coltivazione , a volte assumendo anche manodopera, magari non vuole vendere il terreno perche’ e’ legato da affetti familiari.
      Pertanto ti sbagli enormemente quanto dici che l’aiuto lo devono ricevere solo chi e’ del mestire.

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  • Roberto Foschi

    9 Novembre 2022 at 6:08 am

    Articolo ben fatto. Rilevo un’omissione a mio giudzio importantissma: Farm to Fork ha un impatto ambientale fortemente negativo: maggior uso di suolo in primis ma anche depauperamento della fertilità (uso eccessivo di rameici e maggior utilizzo lavorazioni meccaniche per contrastare le infestanti) e un maggior utilizzo di risorse limitate (energia e acqua) per unità di prodotto ottenuto.

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  • Vincenzo

    13 Novembre 2022 at 10:14 am

    Sono un agricoltore da 2 generazioni familiari e mi rendo conto leggendo queste notizie che chi ci sta portando avanti in Europa ma soprattutto in Italia di agricoltura non ci capisce una MAZZA.
    Il motivo è solo di distruggere sempre di più l’agricoltura Italiana e favorire altre nazione a produrre ed immettere cibo che non ha le caratteristiche ed le certificazioni idonee.
    Favorire solo le lobbi di potere.
    Vedere prezzi di mercato, etc.etc.etc

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  • Stefano Legrotti

    14 Novembre 2022 at 2:00 pm

    Si parla solo di produzione, soldi, ma non di salute di chi produce e di chi consuma.
    Deve proprio essere all’ultimo posto?
    Anche le cure costano….

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  • Gianvincenzo Cirota

    14 Novembre 2022 at 8:20 pm

    Parole sante!! Con la scusa del green stanno affossando
    l agroalimentare Made in Italy/Eu è spingendo per alimenti prodotti in laboratori !!!
    Non mollate in EU e tutelate il comparto agricolo europeo

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