Agricoltura, usare il conto termico per combattere il prezzo del gasolio

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Nel 2013 è nato il “conto termico”, un incentivo strutturale per interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili destinato a soggetti pubblici e privati, compresi i titolari di reddito agrario, ed erogato direttamente tramite bonifico. L’incentivo si applica a edifici esistenti, parti di edifici, unità immobiliare di qualsiasi categoria catastale, dotati di impianto di climatizzazione invernale, e si tratta di un aiuto molto utile soprattutto in questi tempi in cui il prezzo del gasolio è arrivato alle stelle.

Gli interventi previsti dal conto termico

L’impianto esistente di climatizzazione invernale può essere sostituito, beneficiando dell’incentivo, con generatori a biomasse, pompe di calore, sistemi ibridi con dimensione massima di 2 MW, mentre per impianti solari termici può essere anche una nuova installazione con una dimensione massima di 2500 mq. Anche uno scaldacqua elettrico può essere sostituito con uno nuovo, a pompa di calore.

Il valore dell’incentivo

L’incentivo del conto termico non è una percentuale fissa sulle spese sostenute, ma varia a seconda della zona, della dimensione del generatore, dal coefficiente di valorizzazione riconosciuto dal GSE, e anche dal fatto che si usino impianti a basse emissioni sfruttando un bonus ulteriore. In ogni caso, l’incentivo non può superare il 65% delle spese sostenute.

Il conto termico non è cumulabile con detrazioni fiscali e certificati bianchi ma si può cumulare con Psr, bandi regionali, fondi di rotazione e contributi in conto interessi.

I tempi di erogazione

Per gli impianti domestici il contributo si riceve in due anni, per impianti medio-grandi in cinque anni e sino a una spesa di 5000 euro entro un anno tramite bonifico bancario.

Quali impianti si possono sostituire

Per quanto concerne la climatizzazione invernale degli edifici, è ammessa la sostituzione di impianti a gasolio, biomassa, olio combustibile e carbone con caldaie, stufe, termocamini a legna, pellet e cippato. Nelle aree non metanizzate è ammessa la sostituzione di caldaie a GPL con caldaie a biomassa con ridotta emissione di polveri. Se invece si tratta di una nuova installazione, deve essere una integrazione dell’impianto esistente giustificata tecnicamente come miglioria da un tecnico qualificato.

Per quanto riguarda le serre calde esistenti, si possono sostituire gli impianti a gasolio, biomassa, olio combustibile e carbone oppure mantenere gli impianti esistenti come back up, mentre per le serre nuove o fredde si può prevedere una nuova installazione.

Alcuni esempi di intervento e i benefici economici

Primo esempio: Agriturismo Parco Sud, Milano

  • Impianto esistente sostituito: 6 generatori a GPL con potenza di 250 kW in una zona non metanizzata.
  • Costo per combustibile prima dell’intervento: 35.000 euro/anno.
  • Impianto nuovo: caldaia a cippato di legno da 250 kW per un investimento di 244.000 euro.
  • Costo per combustibile post intervento: 10.000 euro/anno
  • Incentivo annuo: 12.200 euro
  • Incentivo totale: 12.200 x 5 anni= 61.000 euro

Secondo esempio: agriturismo in zona climatica E

  • Impianto esistente sostituito: caldaia a gasolio
  • Costo combustibile pre-intervento: 8000 euro/anno
  • Impianto nuovo: caldaia a legna di 55 kW
  • Costo combustibile post-intervento: 3000 euro/anno
  • Investimento: 17.500 euro
  • Incentivo annuo: 2.244 euro
  • Incentivo totale: 2.244 x 5 anni = 11.220 euro

Utilizzata solo la metà dei soldi disponibili

Lo Stato mette a diposizione per il conto termico 700 milioni di euro all’anno, ma negli ultimi tre anni sono stati utilizzati appena 300 milioni di euro all’anno. Ci domandiamo: perché il conto termico non viene utilizzato anche dagli imprenditori agricoli?

Si ringrazia Valeria Verga per le informazioni divulgate nel corso del webinar del 15 dicembre organizzato da Agroenergetica e Fieragricola, che hanno permesso la redazione di questo articolo.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • jessica

    20 Marzo 2022 at 1:03 pm

    buongiorno
    avrei bisogno di alcune informazioni
    noi siamo un’azienda agrituristica nelle colline cesenati (fc). attualmente abbiamo una caldaia a gpl di 15 anni, ormai obsoleta, noi potremmo rientrare nel conto termico, installando una caldaia a biomassa?

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