Concimazione, i sostegni Psr 2023 per ridurre le emissioni di ammoniaca

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I nuovi Piani di sviluppo rurale prevedono dal 2023 una nuova misura di sostegno al reddito, denominata “SRA13 – ACA13 – Impegni specifici per la riduzione delle emissioni di ammoniaca di origine zootecnica e agricola”. L’intervento prevede un pagamento annuale per ettaro di Sau a favore dei beneficiari che si impegnano volontariamente ad adottare tecniche agronomiche di concimazione a bassa emissività per la distribuzione in campo di materiali organici di origine agricola e zootecnica, nel rispetto della specifica regolamentazione (direttiva nitrati), volta a salvaguardare le acque sotterranee e superficiali dall’inquinamento causato dai nitrati di origine agricola.

Importi in euro/ha/anno, suddivisi per regione, dei sostegni previsti per i due impegni per la riduzione delle emissioni di ammoniaca di origine zootecnica in atmosfera

Regione Azione 13.1 Azione 13.2 Degressività Quota di sostegno coperta
Calabria 260,70 298,90
  • fino a 50.000 euro/anno: 100%
  • da 50.001 a 75.000 euro/anno: 80%
  • oltre 75.001 euro/anno: 60%
Emilia-Romagna 100 non attivata no
Friuli Venezia Giulia 260,70 298,90
  • fino a 50.000 euro/anno: 100%
  • da 50.001 a 100.000 euro/anno: 80%
  • oltre 100.000 euro/anno: 60%
Piemonte 150 75 no
Puglia 120 120
  • fino a 15.000 euro/anno: 100%
  • da 15.001 a 30.000 euro/anno: 80%
  • oltre 30.000 euro/anno: 60%
Umbria 70 non attivata no
Veneto 80 80 no

La riduzione delle emissioni di ammoniaca e dei gas collegati al potenziale inquinamento dell’aria da agricoltura e zootecnia rappresenta una priorità per il futuro dell’agricoltura dell’Unione europea. Nella pratica agricola ordinaria, la distribuzione in campo degli effluenti di allevamento e dei digestati provoca l’emissione in atmosfera di una quota significativa di ammoniaca.

Le due azioni previste dal sostegno

L’intervento si applica a tutte le tipologie colturali sulle quali vengono distribuite matrici organiche di origine agricola e zootecnica e si compone di due azioni.

Azione 13.1: Adozione di tecniche di distribuzione degli effluenti di allevamento non palabili e/o del digestato agrozootecnico e agroindustriale (tal quale e separato liquido), così come definiti all’art. 22, comma 1 e comma 3 del DM 5046/2016

Effettuare tutte le distribuzioni esclusivamente come segue:

  • in presemina con iniezione diretta o incorporazione immediata;
  • quando il terreno è inerbito, con interramento sottocotico o distribuzione rasoterra in bande;
  • in caso di coltura in atto, con iniezione diretta, interramento superficiale o distribuzione rasoterra in bande;
  • quando il terreno è gestito con tecniche di non lavorazione (NT), con distribuzione rasoterra in bande;
  • in caso di fertirrigazione, con l’uso di macchine/attrezzature/impianti fissi che permettano la distribuzione senza dispersione atmosferica di odori e ammoniaca.

Tutte le distribuzioni delle suddette matrici devono essere tracciabili, secondo le specificità indicate dalle Regioni. Vige inoltre il divieto di utilizzo di fanghi in agricoltura e di ogni altro rifiuto recuperato in operazioni R10 ai sensi della parte IV del D.Lgs 152/2006 e l’uso esclusivo dei fertilizzanti riconosciuti ai sensi del regolamento (UE) 2019/1009.

Azione 13.2: Adozione di tecniche di distribuzione di effluenti di allevamento palabili e/o del digestato agrozootecnico e agroindustriale (separato solido), così come definiti all’art. 22, comma 1 e comma 3 del DM 5046/2016

Effettuare le distribuzioni esclusivamente con incorporazione immediata. Tutte le distribuzioni delle suddette matrici devono essere tracciabili, secondo le specificità indicate dalle Regioni. Divieto di utilizzo di fanghi in agricoltura e di ogni altro rifiuto recuperato in operazioni R10 ai sensi della parte IV del D.Lgs 152/2006 e uso esclusivo dei fertilizzanti riconosciuti ai sensi del regolamento (UE) 2019/1009.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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