Approvato il PSR Emilia-Romagna. Ecco la misura M10 dedicata alla sostenibilità

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È stato approvato il PSR Emilia-Romagna (Piano di sviluppo rurale) con le relative misure per finanziare le imprese agricole. A pagina 551 delle oltre 1000 che compongono il nuovo PSR Emilia-Romagna inizia la descrizione in perfetto “burocratese” della misura M10, dedicata ai cosiddetti pagamenti agro-climatici ambientali che rientrano nel capitolo dei percorsi agronomici sostenibili.

La misura si compone di numerose sottomisure, che ognuno di noi può andare a guardare nello specifico sito della Regione (basta cliccare qui). In questo articolo cerchiamo di riassumere la sottomisura 10.1.01 che riguarda la produzione integrata, e la sottomisura 10.1.04 che invece è dedicata all’agricoltura conservativa.

PSR Emilia-Romagna, sottomisura 10.1.01: produzione integrata

La sottomisura 10.1.01 del PSR Emilia-Romagna prevede i seguenti pagamenti per cinque anni:

 

1) Introduzione della produzione integrata (primi cinque anni di adesione):

  • Foraggere 90 euro/ha
  • Seminativi 120 euro/ha
  • Bietola, riso, proteaginose 255 euro/ha
  • Ortive 310 euro/ha
  • Olivo 340 euro/ha
  • Vite e fruttiferi minori 450 euro/ha
  • Melo, pero, pesco, susino 530 euro/ha

 

2) Mantenimento della produzione integrata (per chi ha aderito al regolamento 2078/92, 1275/99, 1698/07 o della Strategia nazionale dei programmi operativi previsti dalla Ocm unica – settore ortofrutta):

  • Foraggere 60 euro/ha
  • Seminativi 80 euro/ha
  • Bietola, riso e proteaginose 170 euro/ha
  • Ortive 215 euro/ha
  • Olivo 235 euro/ha
  • Vite e fruttiferi minori 315 euro/ha
  • Melo, pero, pesco e susino 370 euro/ha

 

Chi sono i potenziali beneficiari:

  1. Imprenditori agricoli
  2. Agricoltori in attività (iscritti all’Inps, in possesso di partita Iva)
  3. Enti pubblici, consorzi di bonifica, onlus ambientaliste, proprietà collettive
  4. Amministrazioni pubbliche
  5. Enti pubblici
  6. Organismi di diritto pubblico

 

Le norme di produzione integrata riguardano questi aspetti:

  • Gestione del suolo
  • Scelta varietale e del materiale di moltiplicazione
  • Avvicendamenti colturali
  • Fertilizzazione
  • Irrigazione
  • Difesa integrata
  • Regolazione volontaria delle macchine distributrici prodotti fitosanitari
  • Tenuta del registro aziendale delle operazioni colturali e di magazzino

Oltre a questi impegni ce ne sono altri 18 facoltativi, che prevedono aiuti specifici che si sommano a quelli di base. Un esempio può essere quello della semina delle cover crops tra una coltura principale e la successiva o l’impiego di trappole per il monitoraggio dei fitofagi, o ancora l’uso del sistema della confusione sessuale oppure l’impiego di preparati biologici per la difesa di alcune colture.

Il PSR Emilia-Romagna prevede ben 280 euro/ha/anno per chi si impegna a coltivare le cover crops tra due colture principali.
Il PSR Emilia-Romagna prevede ben 280 euro/ha/anno per chi si impegna a coltivare le cover crops tra due colture principali.

Ci sono ulteriori aiuti per chi opera una gestione sostenibile degli effluenti (sottomisura 10.1.02) e per chi aumenta il tasso di sostanza organica nel suolo (sottomisura 10.1.03).

Forniamo ora alcuni cenni ad alcuni aspetti tecnici contenuti nel documento.

Gestione del suolo

Per le colture erbacee sono permesse la minima lavorazione, la semina su sodo e la scarificatura. Sono vietate le arature.

Per le colture arboree c’è l’obbligo dell’inerbimento dell’interfila con alcune eccezioni nel caso di aree particolari.

La semina su sodo, effettuata solo con attrezzature specifiche, è una delle operazioni premiate dal PSR Emilia-Romagna.
La semina su sodo, effettuata solo con attrezzature specifiche, è una delle operazioni premiate dal PSR Emilia-Romagna.

Avvicendamento colturale

Obbligo del rispetto di una rotazione quinquennale che comprende almeno tre colture principali e prevede nel quinquennio al massimo un ristoppio.

Fertilizzazione

Effettuare le analisi chimico-fisiche dei terreni secondo quanto previsto dai disciplinari che hanno validità per 5 anni.

Obbligo di adottare un piano di fertilizzazione annuale che si basa sulla previsione di produzione e sulle caratteristiche pedologiche dei terreni.

Obbligo di frazionamento della quota azotata per le colture arboree per dosi totali superiori a 60 kg/ha/anno e a 100 kg/ha/anno per le erbacee.

Irrigazione

Determinazione di epoche e di volumi irrigui sulla base di dati pluviometrici e/o tramite la redazione di bilanci irrigui basandosi su schede, servizi telematici, centraline specifiche per il monitoraggio dell’umidità nel suolo.

Obbligo di registrazione dei dati pluviometrici delle date e dei volumi irrigui, tranne nel caso di microirrigazione.

Divieto di effettuare l’irrigazione per sommersione, tranne per il riso, per scorrimento nei nuovi impianti frutticoli e per le colture indicate nei singoli disciplinari.

Difesa integrata

Obbligo di giustificare i trattamenti sulla base dei monitoraggi aziendali delle fitopatie e delle soglie di intervento.

Obbligo di utilizzare solo i principi attivi ammessi dai disciplinari di produzione per ciascuna coltura.

Regolazione volontaria delle attrezzature

L’impegno consiste nell’acquisizione di una certificazione volontaria di regolazione o taratura delle macchine che distribuiscono i fitosanitari, effettuata in centri prova autorizzati.

Registro delle operazioni

Registrazione sistematica di tutte le operazioni effettuate per superficie oggetto dell’impegno, come:

  • date di semina, lavorazione e raccolta
  • fertilizzazioni
  • irrigazione
  • monitoraggi aziendali
  • trattamenti fitosanitari
  • scarico e carico di magazzino

PSR Emilia-Romagna, sottomisura 10.1.04: agricoltura conservativa

Nei PSR Emilia-Romagna altrettanto interessante è la sottomisura 10.1.04 dedicata all’agricoltura conservativa, che prevede un sostegno finanziario di 250 euro/ha/anno per chi adotta tecniche conservative di gestione del suolo al posto della classica aratura e 280 euro/ha per chi semina le cover crops assicurando una copertura permanente del suolo.

La durata dell’impegno è di sei anni. L’impegno prevede la non lavorazione per cereali, colture erbacee industriali, foraggere a ciclo annuale ed erba medica.

La lavorazione del terreno a strisce è la sola minima lavorazione consentita dalla sottomisura 10.1.04.
La lavorazione del terreno a strisce è la sola minima lavorazione consentita dalla sottomisura 10.1.04.

Le pratiche consentite sono la semina su sodo  no till) e la lavorazione a bande (strip till). I residui colturali vanno lasciati sul terreno.

È fatto divieto di ristoppio, cioè effettuare la medesima coltura per due anni consecutivi. Le operazioni colturali vanno registrate su appositi registri.

La semina di colture di copertura va effettuata solo su sodo, e a fine ciclo la coltura non deve essere interrata e la semina della coltura principale successiva va fatta su sodo.

Il Kultistrip di Kverneland è una delle attrezzature ammesse dal PSR Emilia-Romagna.
Il Kultistrip di Kverneland è una delle attrezzature ammesse dal PSR Emilia-Romagna.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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