Boom dell’agricoltura digitale 4.0: finalmente ha fatto breccia tra gli agricoltori italiani

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Si vede che parlarne con cognizione di causa e da leader tecnologico, proponendo al mercato attrezzature e sistemi d’avanguardia come dal 2011 sta facendo Kverneland Group Italia con il progetto iM FARMING, è servito davvero per far decollare anche in Italia l’agricoltura di precisione 4.0. L’osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e il laboratorio Rise dell’Università di Brescia hanno realizzato di recente un’indagine secondo la quale il mercato italiano dell’agricoltura 4.0 nel 2018 è valutato attorno ai 430 milioni di euro, con soluzioni che vengono impiegate dal 55% delle aziende agricole intervistate (un campione di circa 1500). La crescita è di oltre il 270%, con un’offerta che è generata per l’80% dai costruttori di trattori, macchine e attrezzature e per il 20% da startup che propongono anche consulenza tecnologica.

La maggior parte degli agricoltori che utilizzano il digitale lo fa da più di 5 anni, il 30% ha meno di 40 anni e un terzo è laureato. Inoltre, dall’indagine emerge che non sono tanto l’età e il titolo di studio a influire sull’adozione della precisione, quanto piuttosto la dimensione dei terreni e dei settori produttivi. Infatti, sempre secondo lo studio, sotto i 10 ettari di superficie solo il 25% delle aziende agricole adotta i sistemi digitali contro il 65% di coloro che hanno più di 100 ettari.

Come possono accedere le piccole aziende all’agricoltura 4.0

Ricordiamo che anche la piccola azienda agricola può sfruttare da subito i vantaggi dell’agricoltura di precisione, rivolgendosi ai contoterzisti della sua zona che, nella maggior parte dei casi, sono già dotati delle nuove tecnologie e aspettano solo che l’agricoltore ne faccia richiesta.

Bisogna sottolineare ancora una volta che l’agricoltura di precisione (non solo guida automatica ma soprattutto azzeramento delle sovrapposizione e distribuzione a dose variabile di sementi e concimi) esalta i vantaggi che porta in particolare nei campi molto irregolari e anche di modeste dimensioni, dove senza GPS e senza attrezzature dotate di sistemi intelligenti, è difficile operare con precisione evitando gli sprechi.

Succederà come con gli smartphone: nessuno può più farne a meno

La strada è imboccata e assisteremo nei prossimi anni a una aumento esponenziale della digitalizzazione in agricoltura. E crediamo che succederà come con i cellulari e i navigatori satellitari delle auto: ormai chi ne può fare a meno? Proprio nessuno!

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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Nato nel 2014, Il Nuovo Agricoltore è un portale informativo dedicato all’agricoltura, con un occhio di riguardo alle innovazioni tecnologiche. Il progetto è sviluppato da Kverneland Group Italia.


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