Roberto Bartolini19 Agosto 20214min33321

Coltivare il colza: poche spese, sgradito agli uccelli e ottimo per il biologico

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Con quotazioni attorno ai 50 euro/ql e produzioni medie di oltre 37 ql/ha (ma c’è chi ha fatto anche oltre 40 ql/ha), il colza quest’anno ha soddisfatto gli agricoltori che lo hanno seminato nel 2020. A differenza del girasole, per esempio, il colza non piace né agli uccelli né ai cinghiali, quindi il seme rimane tutto in campo.

Il mercato sembra in un momento favorevole e di grande fermento per possibili e inaspettati usi futuri del colza. Sembra infatti che l’olio di colza possa garantire alla mescola degli pneumatici per auto maggiori capacità di adesione sul bagnato e su strade innevate.

Attenzione a epoca e modalità di semina

Il problema del colza è sempre stato quello della semina: infatti il seme è piccolo e non va interrato ma solo appena coperto dalla “polvere”, altrimenti non germina. Inoltre il seme del colza deve essere deposto nel mese di settembre e non oltre, quindi se non piove possono essere guai. Pertanto la regola è vedere di anno in anno se ci sono le condizioni favorevoli, dando un’occhiata al calendario e alle previsioni del tempo.

Lavorazione, diserbo e concimazione per coltivare il colza

Il terreno coltivato a colza può essere lavorato con passaggi ripetuti di un erpice a dischi, cercando di eliminare le zolle (ma può funzionare bene anche la semina su sodo). Il diserbo deve essere fatto subito dopo la semina, poi occorrono due concimazioni con 300 kg/ha di solfato ammonico a fine febbraio e 100 kg/ha di urea alla fioritura.

Un buon reddito anche nella versione biologica

Coltivare il colza offre un buon reddito anche nella versione biologica: lo confermano le prove effettuare dall’Istituto agrario Domenico Sartor di Castelfranco Veneto pubblicate dall’Informatore Agrario, dove è stato messo a confronto il colza convenzionale col colza biologico testando due varietà: P44D06 e PX128.

Il costo di coltivazione in regime biologico è stato pari a 600 euro/ha contro 480 euro/ha per il convenzionale, cioè 41% in più, e il colza biologico ha prodotto il 6% in meno rispetto al convenzionale, ma ha potuto contare su un prezzo di mercato quasi doppio: 670 euro/t contro 380 euro/t. Dunque il valore della PLV del colza biologico è risultato superiore del +66% rispetto al colza convenzionale, con un bilancio favorevole di 275 euro/ha.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • Annette

    25 Novembre 2022 at 2:18 pm

    Grazie Berto

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