Come dirigere un’azienda da latte nel 2015

Una stalla a misura di benessere animale

Con la fine del regime delle quote latte previsto a partire dal 2015, per le aziende zootecniche si apre un nuovo scenario e la posta in gioco passa attraverso la capacità dell’allevatore di produrre a costi contenuti, con un’alta efficienza della produzione e con una elevata qualità del latte, rispettando ambiente e benessere animale. Questa tesi è sostenuta con vigore e convinzione dal Sata-Aral della Lombardia attraverso la voce dei suoi specialisti, tra i quali Michele Campiotti che tratteggia alcune linee operative che riteniamo molto utili per l’allevatore da latte. Li riportiamo qui di seguito, come una serie di consigli in pillole per una gestione moderna dei collaboratori e dell’azienda zootecnica.

Gestione degli animali

Non si può migliorare l’efficienza di un processo senza un attento monitoraggio di:

  • Ingestione di sostanza secca
  • Latte venduto
  • Indice di conversione
  • Qualità degli alimenti
  • Stato e luoghi di stoccaggio
  • Gravidanze ottenute
  • Qualità del latte

In aggiunta occorre:

  • Tenere la stalla piena
  • Avere vacche fresche e sane
  • Sostituire le vacche non remunerative
  • Ottenere i premi legati alla qualità del latte
  • Produrre foraggi di alta qualità
  • Ottenere le gravidanze
  • Minimizzare i costi di sostituzione

Gestione del personale

  • Formare una squadra dove ognuno viene valorizzato in base a quello che può dare
  • Imparare dagli errori e dai problemi
  • Organizzare momenti formativi per far partecipare tutti i dipendenti agli obiettivi aziendali e alle decisioni
  • Raccogliere le osservazioni di tutti per migliorare i processi
  • Avere procedure operative condivise

Gestione del business

Pianificare nel breve (2-3 anni) e nel lungo periodo (8-10 anni). Per fare questo occorre tenere conto dei seguenti punti:

  • Strumenti di registrazione dei dati economici per fare un bilancio e analizzare il conto economico
  • Quanto reddito si può generare sul totale del capitale?
  • La marginalità deve ripagare i debiti
  • Non temere gli investimenti ma temere quelli sbagliati
  • Fare gli investimenti che si ripagano

Cosa analizzare?

  • Analizzare ciò che l’azienda è capace di fare bene (esempi: stabilità finanziaria? Management, salute animale e così via…)
  • Analizzare ciò che l’azienda non è capace di fare (esempi: marketing? Lontananza dell’acquirente, stalla obsoleta…)
  • Analizzare in quali aree l’azienda può crescere e migliorare (esempi: allargarsi, diversificare, realizzare tipicità).
  • Analizzare i fattori esterni che potrebbero bloccare la strada del successo aziendale (esempi: impatto ambientale? Andamenti di mercato?)

Seguendo questo approccio metodologico con costanza e continuità, i risultati non mancheranno anche nel periodo post quote latte.

Una vacca da latte mentre si alimenta
Una vacca da latte mentre si alimenta.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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Nato nel 2014, Il Nuovo Agricoltore è un portale informativo dedicato all’agricoltura, con un occhio di riguardo alle innovazioni tecnologiche. Il progetto è sviluppato da Kverneland Group Italia.


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