Come si svolge il controllo funzionale delle irroratrici nei centri autorizzati

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Il 26 novembre 2016 non è tanto lontano ed è il termine ultimo per sottoporre le barre irroratrici al controllo funzionale previsto da un decreto del 2012. E non ci saranno ulteriori deroghe!

Quindi chi non lo ha ancora fatto deve documentarsi su quali sono i centri autorizzati della sua Regione e mettersi in lista per evitare le sanzioni previste dalla legge e apporre il bollino fatidico sulla barra prima che sia troppo tardi.

La rivista Terra e Vita ha realizzato un interessante reportage presso un centro autorizzato, seguendo passo passo un agricoltore e la sua barra da controllare. Riportiamo una sintesi delle operazioni che sono state eseguite.

  1. Intervista al proprietario della barra per avere informazioni sulle caratteristiche dell’attrezzatura, sugli ugelli e sulle colture sulle quali viene impiegata.
  2. Compilazione di una scheda dove vengono indicati i volumi distribuiti, la marcia, il regime motore e la velocità.
  3. Realizzazione dal vivo del test di velocità su 100 metri percorsi per verificare velocità effettiva.
  4. Calcolo della portata espressa in litri/minuto.
  5. Controllo della pompa con flussometro.
  6. Controllo del manometro testato a banco.
  7. Controllo degli ugelli che vengono ispezionati uno a uno, accertando che l’antigoccia funzioni bene.
  8. Ispezione generale della barra, con controllo dell’assetto e del bilanciamento a 50 cm di altezza, verifica dell’uniformità di distribuzione su una vasca.
  9. Controllo della pompa misurando la portata al regime motore indicato dall’agricoltore.
  10. Verifica dei filtri (carico e scarico) e delle valvole di non ritorno sistemate lungo le tubature.
  11. Controllo dell’integrità della botte, dello stato dei carter, della tenuta delle tubature in pressione, dell’integrità di assale e timone.

La nuova verifica sarà necessaria solo dopo cinque anni dalla prima.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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