Concimi, irrigazione e difesa del mais: come agire in campo per evitare le micotossine

mais-micotossine-piralide

Lo sviluppo dei funghi che producono le micotossine che contaminano la granella di mais viene favorito da temperature elevate e da periodi piovosi che si verificano tra la fioritura (cioè l’emissione delle sete) e la raccolta. Sull’andamento climatico non si può intervenire in alcun modo, ma teniamo presente che le pratiche agronomiche virtuose sono molto importanti per limitare lo stress delle piante e quindi renderle meno suscettibili agli attacchi fungini. Ecco quali sono:

  1. Evitare di seminare mais su mais in monosuccessione. La rotazione delle colture è il primo punto chiave da rispettare per minimizzare il pericolo di attacchi tossigeni.
  2. Bilanciare gli apporti dei concimi. Piante con carenze di azoto sono predisposte alla contaminazione da aflatossine.
  3. L’irrigazione è forse la pratica più importante, dato che gli attacchi di micotossine, soprattutto aflatossine, si verificano sempre quando la pianta di mais soffre di stress idrico dopo la maturazione cerosa della granella. Dunque, se nel terreno c’è scarsità di acqua, bisogna irrigare non solo prima della fioritura del mais ma anche nelle fasi successive del ciclo colturale.
  4. È dimostrata una correlazione tra infestazioni di piralide e contaminazione di fumonisine nella granella di mais alla raccolta. Dunque il trattamento contro la piralide va sempre effettuato.

Come e quando effettuare il trattamento contro la piralide

L’impiego di prodotti con caratteristiche ovolarvicide consente di anticipare l’epoca di intervento trattando durante l’ovideposizione, mentre i prodotti ad attività esclusivamente larvicida vengono impiegati solo in epoca successiva in corrispondenza del picco di volo degli adulti e delle nascite delle prime larve.

I migliori risultati si ottengono intervenendo nella settimana che segue la fioritura femminile del mais, cioè quando le spighe sono già fuoriuscite e le barbe virano dal colore verde a quello marrone.

Il momento ideale per effettuare il trattamento contro la piralide è quando le spighe sono fuoriuscite e le sete virano dal verde al marrone.
Il momento ideale per effettuare il trattamento contro la piralide è quando le spighe sono fuoriuscite e le sete virano dal verde al marrone.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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