Domanda Pac: come usare il segnale RTK per definire senza errori appezzamenti e tare

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L’agricoltura di precisione ha nel segnale RTK il suo pilastro fondamentale, ma questo segnale può fornire un grande aiuto anche nella determinazione esatta degli appezzamenti e dei relativi mappali, in funzione della domanda Pac e del greening. E sappiamo bene come questo aspetto sia molto importante per evitare all’agricoltore interminabili contestazioni, e in certi casi anche ammende, dal momento che le superfici eleggibili fotografate dal satellite mostrano spesso parecchie imprecisioni.

Bruno Agazzani, agronomo della ditta Speziali Antenore di Roncoferraro (Mantova), si è dedicato con molto impegno a studiare come utilizzare il segnale RTK per realizzare mappe aggiornate e precisissime ed è pronto per mettere a disposizione questa novità tecnica ai clienti interessati.

Primo passo: eseguire i contorni degli appezzamenti

«Il primo passo – dice Agazzani – è l’esecuzione del cosiddetto “contorno” dei singoli appezzamenti, che si può fare anche in occasione della semina avendo il segnale RTK attivato. Ogni appezzamento viene codificato in un file “Shape”, trasferito nel computer aziendale con una serie di cartelle numerate, che viene riconosciuto da Google Earth Pro che segna i confini con una riga rossa (vedi foto qui sotto). In questo modo si riesce a capire se nel corso dell’operazione è stato dimenticato qualche appezzamento».

Secondo passo: scaricare i fogli catastali

«Il secondo passo – prosegue Agazzani – è scaricare dal catasto i fogli catastali in formato digitale, che corrispondono a quelli della domanda Pac in formato KML, e sovrapporli alla mappa precedente. Le linee di confine gialle (vedi foto qui sotto) sono quelle indicate della mappa catastale e si confrontano con le linee rosse per verificare eventuali anomalie, come per esempio se una parte dell’ appezzamento sfora in un’altra proprietà oppure il contrario».

Incrocio e sovrapposizione delle due mappe

«Con un programma specifico che abbiamo messo a punto – spiega Agazzani – incrociamo la mappa con le linee rosse costruita con l’RTK con quella catastale con le linee gialle e in automatico vengono realizzate delle tabelle appezzamento per appezzamento oppure per mappale che l’entità esatta delle superfici».

Si possono ricavare anche le tare complessive

«La differenza tra superficie coltivata e superficie espressa dalla mappa catastale ci indica immediatamente e in automatico l’entità complessiva delle tare aziendali, alcune delle quali potranno essere utilizzate come EFA. Attraverso Google si può misurare la lunghezza dei fossi aziendali e con una serie di calcoli possiamo definire con precisione a quanta superficie corrispondono da utilizzare come EFA, recuperando così terra buona da destinare alla produzione».

Il lavoro descritto da Agazzani permette di creare una banca dati che fotografa con precisione assoluta le proprietà aziendali nel minimo dettaglio dei campi che la compongono e costituisce la base fondamentale di lavoro per impostare una moderna gestione economica e agronomica dell’azienda, avendo sempre sotto controllo tutti i dati sensibili, che poi sono quelli che fanno la differenza nei bilanci finali. Dunque ancora una volta si dimostra che la moderna tecnologia informatica, se abbinata alla competenza e alla professionalità, è fonte inesauribile di aiuti concreti per semplificare e ottimizzare il lavoro degli agricoltori.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


2 commenti

  • Michele Maffucci

    2 Marzo 2018 at 12:14 pm

    Ciao un privato agricoltore può usate il gps RTK per verificare i suoi appezzamenti?

    Rispondi

    • Bruno Agazzani

      5 Marzo 2018 at 9:24 am

      Certo! Il privato raccoglie i dati sul campo sfruttando l’RTK, poi li confronta con i dati catastali facendosi aiutare da un geometra.

      Rispondi

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