Roberto Bartolini4 Gennaio 20174min46064

Ecco i pastifici che portano a tavola la pasta fatta al 100% con grano italiano

pasta di grano duro fatta in Italia

Un pacco di spaghetti fatti con grano di provenienza indeterminata costa 0,12-0,15 euro, più o meno, mentre quelli con semola 100% italiana costano 0,22-0,25 euro: una differenza che tutti ci possiamo permettere di pagare, se in cambio siamo certi che quello che mettiamo in tavola proviene da grano prodotto solo in Italia.

Così alcuni pastifici si stanno impegnando a proporre la cosiddetta “filiera corta”, stipulando contratti di coltivazione con gli agricoltori che si impegnano a seguire un percorso produttivo che garantisce uno standard qualitativo definito e ne ricevono i relativi vantaggi dal punto di vista economico.

Ecco qui di seguito la lista dei pastifici che usano solo grano italiano.

Granoro Dedicato

Granoro Dedicato è una linea di pasta ottenuta con materia prima coltivata nel Tavoliere delle Puglie, garantita da una filiera tracciata con un contenuto proteico del grano del 13,5% grazie alla selezione di varietà da far coltivare agli agricoltori sotto contratto quali Simeto, Saragolla, Sfinge, Iride e Core. Gli agricoltori in filiera con Granoro ricevono una remunerazione che è sempre superiore a quella che ricaverebbero dal mercato libero e hanno potuto specializzare i loro percorsi produttivi con una razionalizzazione della tecnica di coltivazione.

Voiello

Voiello ha una linea di pasta prodotta solo con grano duro Aureo coltivato in Abruzzo, Molise, Campania e Puglia, con una pasta che presenta il 14% di proteine come minimo.

De Matteis e la pasta Armando

De Matteis in provincia di Avellino ha creato la pasta Armando, che viene coltivata da 653 aziende agricole su oltre 10 mila ettari con le varietà Pietrafitta, Quadrato e Marco Aurelio. Il riscontro economico della filiera Grano Armando, valutato sulla base di 6 anni, dimostra che ciascun ettaro di grano duro in filiera ha prodotto un maggior ricavo, rispetto al grano non in filiera, pari a 205 euro/ha/anno con una maggiore redditività di 120 euro/ha /anno (ne abbiamo parlato in questo articolo).

Se tutto il grano duro coltivato in Italia nel 2016 avesse seguito un modello di filiera come quello del Grano Armando, le 250 mila aziende agricole coinvolte avrebbero potuto incassare, rispetto alla media di mercato, un maggior valore di circa 270 milioni di euro. Questo è certificato da un’indagine svolta da Agri2000 sula filiera Armando.

Tutti i vantaggi della filiera

Dunque la filiera, come abbiamo sempre sostenuto, è l’unica strada per dare un futuro alla nostra cerealicoltura, anche perché porta con sé altri vantaggi: per esempio migliora l’immagine di agricoltori e stoccatori verso i consumatori, genera tra gli attori della filiera maggiore fiducia reciproca e concorre a mantenere un tessuto imprenditoriale competitivo e diffuso, con un prezioso presidio del territorio.

Gli agricoltori rilanciano il pastificio Ghigi

Ultimo esempio significativo quello della pasta Ghigi, che quattro anni fa è uscita dall’ennesimo periodo di crisi ed è ripartita dalla terra, dagli agricoltori e dai loro consorzi, che hanno rilanciato la produzione e un marchio famoso.

Oggi a fianco di pasta Ghigi c’è anche pasta Zara e l’importante collaborazione con la Sis, società sementiera italiana che fornisce le varietà più adatte a fare pasta di qualità. Il fatturato attuale di 10 milioni di euro nel 2017 potrà raddoppiare e ci guadagneranno tutti, a cominciare dagli agricoltori che in questo caso hanno abbandonato le solite lamentele per imboccare con professionalità una strada di successo.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


4 commenti

  • caterina

    25 Giugno 2018 at 8:02 pm

    In questo elenco di produttori manca “Barilla” ha fatto pubblicamente la dichiarazione che non comprerà grano straniero.Non è forse vero?

    Rispondi

    • Catigol

      15 Ottobre 2018 at 11:40 pm

      Barilla,ha sempre avantaggiato la concorrenza,mettendo anche a rischio la salute dello stesso consumatore .penso che mai Barilla possa far parte di questa classifica.

      Rispondi

  • franz

    1 Ottobre 2018 at 9:29 am

    Avete dimenticato la miglior filiera che abbiamo nel nostra paese, La cooperativa Iris, completamente biologica e italiana!

    Acquistavbile tramite gruppi di acquisto o anche online

    Rispondi

  • Augus

    5 Giugno 2019 at 11:44 am

    Ci sono pastifici artigianali che usano grano italiano, ma non sono mai menzionati. Purtroppo sono sempre i più grandi a stare in prima linea. Nell’Irpinia c’è il pastificio del Sole, nel napoletano c’è il pastificio Arte e Pasta, nel Sannio c’è Pastai Sanniti, ne potrei citare 1000. Questo per dire che i piccoli riescono a fare un buon prodotto senza guardare la quantità, ma la qualità.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato I campi obbligatori sono contrassegnati


Chi siamo

Nato nel 2014, Il Nuovo Agricoltore è un portale informativo dedicato all’agricoltura, con un occhio di riguardo alle innovazioni tecnologiche. Il progetto è sviluppato da Kverneland Group Italia.


CONTATTACI