Ecco la soia in primo raccolto nel Pag di Kverneland all’azienda Rossi

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Il PAG (Progetto Agronomico Globale) di Kverneland Group Italia allestito nell’azienda Rossi a Castiglione delle Stiviere (Mantova) si è completato con la terza coltura, la soia, dopo il frumento Ludwig già raccolto (vedi articolo) e il mais in prima semina (vedi articolo).

La varietà seminata il 6 maggio è la PR 92-M 35, una novità della genetica Pioneer, che si distingue per l’elevatissimo potenziale produttivo, unito all’eccellente sanità di pianta. Di taglia media e con stelo robusto, si caratterizza per l’elevata fertilità fiorale e per l’alto numero di palchi produttivi con una buona capacità di ramificazione, e richiede pertanto investimenti medi.

La seminatrice Kverneland Accord Optima HD ha seminato la soia in primo raccolto su terreno preparato con il coltivatore Kverneland CLC.
La seminatrice Kverneland Accord Optima HD ha seminato la soia in primo raccolto su terreno preparato con il coltivatore Kverneland CLC.

La semina è stata effettuata con la seminatrice Kverneland Accord Optima HD su un terreno preparato da un solo passaggio con il coltivatore Kverneland CLC su residui colturali di sorgo. Per il controllo delle infestanti si è effettuato un trattamento di pre-emergenza a base di Fedor alla dose di 1 kg/ha + Clomazone a 0,3 l/ha.

Soia diserbata in pre-emergenza con la combinazione tra Fedor e Clomazone.
Soia diserbata in pre-emergenza con la combinazione tra Fedor e Clomazone.

Fedor è altamente efficace sulle principali infestanti dicotiledoni e graminacee presenti nella coltura della soia e rispetta la coltura nelle fasi di crescita iniziali, che sono le più critiche per ottenere poi la miglior resa. Inoltre è dotato di una spiccata capacità di riattivazione per un controllo ottimale delle malerbe.

Un’interessante opportunità per il secondo raccolto

Il Progetto Agronomico Globale all’azienda Rossi prevede anche la semina di soia di secondo raccolto su stoppie di frumento foraggero Ludwig. Poiché la filosofia dei PAG è quella di mettere in campo un mix sinergico di eccellenze genetiche e tecnologiche, ecco che si è scelta una varietà, la PR 91 M10 di Pioneer, che all’ottima qualità fisica del seme unisce un elevato contenuto in proteine.

Queste caratteristiche di pregio sono molto ricercate dall’industria di trasformazione per produrre alimenti destinati al consumo umano, che è un’interessante e redditizia opportunità commerciale per i nostri agricoltori che strizzano l’occhio all’innovazione.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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