Ecoschema 4, le risposte alle vostre domande

L’eco-schema 4 previsto dalla nuova Pac premia con 110 euro/ha gli agricoltori che praticano un avvicendamento almeno biennale di leguminose e foraggere o di colture da rinnovo, inserendo almeno una coltura miglioratrice proteica o oleaginosa. Ai fini del controllo del rispetto dell’avvicendamento si considerano le colture presenti in campo a partire dal 1° giugno al 30 novembre dell’anno di domanda.

Difesa e diserbo

Sulle colture leguminose e foraggere non è consentito l’uso di diserbanti chimici e di altri prodotti fitosanitari, mentre sulle colture da rinnovo è consentito esclusivamente l’uso della tecnica della difesa integrata (volontaria) o della produzione biologica, intesa quest’ultima solo con riferimento alle tecniche di difesa fitosanitaria.

Interramento dei residui

È obbligatorio l’interramento dei residui di tutte le colture in avvicendamento, fatta eccezione per le aziende zootecniche.

Minima lavorazione e strip-tillage

Le aziende che adottano tecniche di agricoltura conservativa raggiungono ipso facto i medesimi obiettivi dell’impegno di interrare i residui. Le tecniche di agricoltura conservativa comprendono la semina su sodo (“no tillage”, NT), la minima lavorazione (“minimum tillage”, MT) o la lavorazione a bande (“strip tillage”).

Dal momento che l’applicazione dell’eco-schema 4 è una novità e può comportare molti dubbi applicativi, nel corso di un recente incontro organizzato da Rete rurale nazionale, Ministero dell’agricoltura e Crea sono state fornite alcune risposte su aspetti molti pratici, che riportiamo di seguito.

I quesiti degli agricoltori

1) La difesa integrata ammessa sulle colture da rinnovo deve essere certificata?
No, basta il rispetto dei disciplinari regionali per quanto riguarda difesa dai parassiti e diserbo.

2) Se un agricoltore abita in una Regione che non ha predisposto la scheda della difesa integrata, come può accedere all’eco-schema 4?
In questo caso vale la scheda di difesa integrata di una Regione limitrofa decisa dalla Regione di appartenenza dell’azienda.

3) Su quale parte della superficie aziendale deve essere applicato l’eco-schema 4?
Si può applicare anche solo su una parte della superficie. Non è necessario quindi impegnare tutta la superficie a seminativi.

4) L’eco-schema 4 è un impegno almeno biennale. Quindi al terzo anno si può interrompere?
Certamente sì, ma se non si va avanti con gli avvicendamenti previsti, non si percepisce più il premio.

5) Se un’azienda non possiede titoli Pac di base, può aderire all’eco-schema 4?
Sì, può aderire, perché l’eco-schema 4 è un pagamento compensativo, mentre per aderire all’eco-schema 5 (“Misure specifiche per la semina di colture mellifere”) bisogna possedere almeno un titolo di base.

6) Medica presente per quattro anni consecutivi. Al quinto anno cosa si deve seminare?
La medica può rimanere anche oltre il quarto anno, perché è una coltura che rispetta automaticamente l’eco-schema 4. Comunque al termine della coltura si può seminare sia una coltura depauperante, sia una da rinnovo, sia una leguminosa, in piena libertà.

7) Il mais a destinazione foraggera può essere difeso e diserbato?
Indipendentemente dalla sua destinazione (granella o foraggio), il mais come la soia sono considerate colture da rinnovo e quindi possono essere difese e diserbato seguendo i disciplinari di difesa integrata della Regione di appartenenza oppure con i sistemi ammessi dal regime biologico.

8) Nel 2023 ho coltivato pisello proteico + soia di secondo raccolto. Nel 2024 si può riseminare soia di primo raccolto seguita da un rinnovo?
No. Soia su soia non si può fare, come non si può fare mais su mais, perché la medesima coltura deve essere alternata ogni anno con una coltura diversa.

9) 2023 prato, 2024 prato, 2025 prato. Nel 2026 possono seminare orzo?
Certamente sì, perché tutte le superfici a prato rientrano automaticamente nell’eco-schema 4 senza richiedere l’avvicendamento.

10) Nel 2023 ho seminato cereali; nel 2024 posso seminare un’orticola?
Certamente sì, ma occorre seminare una coltura ortiva che rientra nell’elenco delle piante ammesse per accedere all’eco-schema 4.

11) Un’azienda con superficie inferiore ai 10 ettari, per questo esentata dalla BCAA 7 (“Obbligo di rotazione sui seminativi”), se aderisce all’eco-schema 4 può seminare soia su soia o mais su mais?
No, perché anche se ha la deroga per la BCAA 7, aderendo all’eco-schema 4 è obbligata a cambiare coltura, come prevede la norma per incassare il premio.

12) Un agricoltore semina grano nel 2023 e nel 2024 cede l’azienda a un altro agricoltore, che semina di nuovo grano nel 2024 e mais nel 2025. Cosa succede in funzione del premio dell’eco-schema 4?
L’agricoltore subentrate non può ricevere il premio dell’eco-schema 4 nel 2024, perché non ha cambiato coltura rispetto al 2023.

13) Un’azienda di 100 ettari destina 50 ettari a grano duro e 50 ettari a trifoglio. Se nel 2024 inverte le produzioni esattamente sulle stesse superfici, può accedere all’eco-schema 4?
Certamente sì, a patto che sulle stesse superfici vengano seminate le due colture invertite.