Roberto Bartolini24 Gennaio 20228min39540

Finalità dell’agro-fotovoltaico e alcuni esempi di impianti

agrovoltaico

Nella prima puntata del nostro speciale dedicato all’agro-fotovoltaico abbiamo riportato uno stralcio del documento “Linee guida per l’applicazione dell’agrofotovoltaico in Italia”, che costituisce un manuale molto utile per un primo approccio al problema. Nella parte finale del documento sono riportati alcuni esempi di impianti realizzati in Italia che indichiamo di seguito.

EF Solare Italia

EF Solare Italia ha progettato e già presentato in Calabria e Sardegna una nuova tipologia di agro-fotovoltaico, partendo dall’osservazione delle caratteristiche peculiari dei territori (naturali, geomorfologiche, produttive, umane) e seguendo le vocazioni agricole territoriali al fine di salvaguardare gli usi del suolo e i territori rurali. I nuovi impianti agro-fotovoltaici sono formati da moduli montati su strutture a inseguimento monoassiale infisse nel terreno, detti “tracker”, che permettono ai moduli di muoversi e orientarsi al sole, generando un indice di ombreggiamento del suolo (ombra non fissa) fra il 15-30%.

Ogni tracker è posto a 3 metri di altezza dal suolo tramite strutture in acciaio che fungono anche da sostegno per gli impianti di irrigazione e nebulizzazione aerea. Le strutture sono infisse al suolo senza l’utilizzo di fondazioni in cemento e sono poste a una distanza interasse (distanza tra le file dei moduli) variabile tra i 5 e i 6 metri.

I piani agronomici dei nuovi progetti prevedono l’utilizzo di diverse tipologie di colture, dagli agrumi già pienamente sperimentati in ambiente fotovoltaico alle piante officinali in abbinamento con l’apicoltura. Di recente si sta valutando anche la coltivazione di zafferano e aloe vera, in zone fortemente vocate a tali coltivazioni.

Si sottolinea che tutti gli impianti agrofotovoltaici in sviluppo, sulla scia delle tecnologie già testate nelle serre fotovoltaiche, saranno dotati delle più avanzate tecniche di irrigazione e di fertirrigazione finalizzato al contenimento dei consumi idrici. Il sistema di irrigazione, a seconda della coltura praticata, sarà eseguita in micro-irrigazione con ala gocciolante interrata che, insieme al supporto dei sistemi di controllo, permetteranno di dosare l’esatto apporto idrico necessario alle coltivazioni praticate

Enel Green Power

Le colture in fase di sperimentazione da parte di Enel Green Power sono differenziate in funzione dei diversi mercati locali, dalle erbe aromatiche a quelle medicinali e officinali, piante alimentari (ortaggi, legumi, eccetera), piante per usi cosmetici (aloe, eccetera), piante da foraggio e piante floreali e mellifere, per favorire anche l’insediamento di specie impollinatrici e migliorare i servizi ecosistemici.

Due esempi di realizzazioni in Italia sono:

  • Impianto di Montalto di Castro (Lazio): coltivazione di legumi, asparagi e zafferano.
  • Impianto di Bastardo (Umbria): coltivazione di diverse specie di erbe e foraggio, cucurbitacee e combinazioni di piante che attirano gli impollinatori.

Solarfield srl

Di Soarfield srl viene citato l’impianto denominato “Campo Agrosolare Pontinia” in località Mazzocchio, nel Comune di Pontinia (Latina), con una potenza 70 MW su una superficie di 130 ettari. Si tratta di uno dei più importanti impianti in fase di realizzazione sia a livello nazionale che europeo, sito all’interno di un’azienda storica dell’Agropontino, presso la Tenuta Mazzocchio. L’impresa agricola proprietaria del fondo, all’interno dell’area dell’impianto, continuerà a svolgere la sua ordinaria attività agricola.

Gli obiettivi del modello Agrosolare sono:

  • mantenere la redditività dei terreni agricoli coinvolti dall’iniziativa;
  • introdurre le innovazioni delle moderne tecnologie in ambito agroalimentare.

L’implementazione delle tecniche dell’agro-fotovoltaico

L’implementazione dell’agrosolare, consentirà di:

  • introdurre tecniche e competenze agrarie specifiche;
  • aumentare la competitività sul mercato dei prodotti agricoli;
  • ridurre il consumo di acqua per ridotto livello di evaporazione;
  • introdurre le più moderne tecnologie, come la digitalizzazione per un’agricoltura 4.0, al fine di sopperire ai sempre crescenti problemi dei terreni italiani dovuti ai cambiamenti climatici e al tempo stesso alla mancanza di competitività con la concorrenza estera. Il tutto sarà agevolato dalla possibilità di integrare la piattaforma dati, relativa ai sistemi di monitoraggio dell’impianto fotovoltaico, con i dati provenienti dai sistemi di controllo dell’umidità e dell’irraggiamento solare nelle aree coltivate;
  • implementare uno sviluppo sostenibile del territorio, attraverso progetti che possano fare da linea guida ad altre realtà e sensibilizzare la collettività attraverso percorsi formativi/educativi per i ragazzi delle scuole.

Un’occasione di reddito per le aree difficili

Ribadiamo che l’agrofotovoltaico, incentivato dal governo, può rappresentare la chiave per portare a reddito aree rurali abbandonate oppure che oggi non offrono sussistenza a chi le abita. Tuttavia bisognerà che coloro che hanno la responsabilità sui territori, insieme al governo centrale, vigilino costantemente affinché non si creino situazioni di illegittimo e dannoso sfruttamento del territorio e del paesaggio e di coloro che detengono la proprietà dei terreni, da parte di soggetti estranei al mondo agricolo.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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