Roberto Bartolini10 Ottobre 20218min11620

Grano duro e concimi, due boomerang pericolosi per gli agricoltori

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Tutti a seminare grano duro, anche chi non lo fa da decenni. Il motivo? Ma è ovvio: i prezzi di mercato attuali, che sono alle stelle!

Da sempre l’agricoltore sceglie quale coltura seminare guardando il prezzo sul mercato di oggi. E non fa mai quello che dovrebbe, cioè dare un’occhiata su internet all’andamento dei prezzi di mercato del grano duro negli ultimi sei anni, domandandosi: ma se anziché a 50 euro al quintale, il prezzo nel 2022 scendesse a 30 euro, sono sicuro di starci dentro? Questo dovrebbe fare l’imprenditore!

Invece no: tutti si buttano a capofitto sull’oro giallo del 2021, il grano duro, come se fosse facile coltivarlo e portare a casa quei livelli qualitativi della granella, che sono poi i soli parametri che determinano un prezzo decente di mercato.

Conviene davvero abbandonare l’orzo?

In giro ci sono agricoltori che hanno seminato sempre e solo orzo e quest’anno si vogliono buttare sul grano duro. Quest’anno c’è chi ha prodotto 90 ql/ha di orzo limitando al massimo i mezzi tecnici (concimi, diserbi, fitofarmaci) e pensa di poter fare altrettanto col grano duro. Sbagliatissimo!

Il grano duro che fa mercato è quello in filiera, e se si sta in filiera si devono seguire percorsi agronomici ben precisi (i disciplinari di produzione), che però a molti nostri agricoltori fanno venir la pelle d’oca: seme selezionato e certificato, due o tre interventi di concimazioni mirate, diserbi ben calibrati nella speranza di non dover combattere malerbe resistenti che possono richiedere interventi da 80 euro/ha, trattamenti fungicidi.

La pubblicità comparsa su un quotidiano del patto di filiera tra agricoltori e pastificio De Matteis per la produzione del grano Armando.

Alcuni agricoltori che conosco, quando sentono questa musica, si rabbuiano e sono lì lì per cambiare idea e tornare al vecchio e affidabile orzo che, comunque vada l’annata, c’è sempre il mangimificio che lo compera, magari abbassando un po’ il prezzo. Dunque il primo boomerang è il grano duro: dovrebbe essere un successo e invece potrebbe trasformarsi in un clamoroso flop economico. Non solo se i prezzi di mercato scendono, ma anche perché produrre un buon grano duro è difficile, anzi impossibile per tanti.

“Con questi prezzi dell’azoto, quest’anno non concimo”

Il secondo boomerang del 2022 è costituito dai concimi. I prezzi stellari di quest’anno fanno sì che nelle campagne italiane in tantissimi stanno sentenziando orgogliosi davanti ai vicini: «Con questi prezzi io quest’anno non concimo e sfrutto la forza vecchia della mia terra. E che sarà mai…!». È proprio qui l’inizio della fine, ingloriosa, dell’annata agraria 2022: ma quale forza vecchia!

Se non si concima tutti gli anni in maniera adeguata ed equilibrata ai fabbisogni delle colture e alle caratteristiche dei propri appezzamenti, si porta a casa ben poca produzione e si fanno danni che si possono ripercuotere negli anni a venire. È vero che le colture esercitano richieste molto diverse tra loro ed è chiaro che si risparmia azoto sul mais: il taglio produttivo può essere devastante, ma anche sui cereali vernini non si scherza.

È tempo di eliminare gli sprechi

Dunque il messaggio chiaro e forte è: con questi prezzi non si devono annullare le concimazioni, ma si devono eliminare gli sprechi. Ecco la mossa giusta! Se ci guardiamo in casa scopriamo che in giro la maggior parte degli spandiconcime hanno più di vent’anni e non sono dotati di tutte quelle tecnologie moderne, come la pesa elettronica e i sistemi per evitare le sovrapposizioni e via dicendo, che consentono di risparmiare di colpo almeno il 15% di concime, conti che nessuno fa.

Kverneland CL GEOSPREAD è uno spandiconcime di nuova generazione che consente un notevole risparmio di concime grazie a sistemi esclusivi di gestione elettronica di tutte le fasi di lavoro.

Proprio quest’anno, con i prezzi dei concimi alle stelle, è il momento di investire su uno spandiconcime moderno oppure di lasciare il proprio attrezzo vecchio nel capannone e rivolgersi a un contoterzista, che solitamente dispone di spandiconcime innovativi.

Le mappe di prescrizione con le dosi variabili

Infine, un ulteriore passo per un piano di concimazione razionale è senza dubbio quello di effettuare la distribuzione di azoto e fosforo a dose variabile, nei diversi punti dell’appezzamento, con le apposite mappe di prescrizione: ne abbiamo parlato tante volte ed è arrivato il momento giusto per cominciare a pensarci!

Mappa del suolo che dimostra come è alta la variabilità delle caratteristiche chimiche e fisiche, anche in appezzamenti di modeste dimensioni.
Il terminale Isomatch Tellus Go, che consente di effettuare la concimazione a dose variabile. In questo caso con la mappa di prescrizione del fosforo.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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