Grano, la semina su sodo aumenta i ricavi

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Nel 2022 la semina su sodo, rispetto alle tradizionali arature ed erpicature, ha determinato un risparmio sui costi di circa 400 euro/ha, con rese del grano tenero pari a 65 ql/ha su terreno arato e di 60 ql/ha su sodo. La notizia, molto significativa, viene da Eros Gualandi di Legacoop Agroalimentare, che può contare su un osservatorio privilegiato su alcune migliaia di ettari in Emilia-Romagna, terra di aratori e dove da sempre si tiene una contabilità di assoluta precisione e attendibilità.

Semina su sodo per grano: costo e reddito netto

Il costo di coltivazione medio del grano tenero, nell’ampio areale osservato da Gualandi, nel 2022 è stato pari a 1913 euro/ha su terreno arato e di 1522 euro/ha su sodo, con un ricavo al netto dell’affitto pari a 677 euro/ha sul terreno arato e a 888 euro/ha su sodo. Dunque se si lavora il terreno come da tradizione (cioè con aratura e almeno due passaggi di affinamento) occorre produrre almeno 10-15 ql/ha in più con prezzi di mercato superiori a 25 euro/ql rispetto al sodo.

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La seminatrice da sodo Great Plains di Kverneland, con tre tramogge di diversa capacità. Notare posteriormente le due ruote pivottanti con assale sterzante per massimizzare la stabilità e facilitare le sterzate a fine campo.

 

La sostenibilità economica

Gualandi, in un recente articolo comparso su Terra e Vita, dice che la sostanza organica che è alla base della fertilità dei suoli si preserva e/o ripristina meglio adottando le tecniche di agricoltura conservativa. Gli agricoltori temono che il sodo penalizzi troppo le rese ettariali, ma Gualandi assicura che in quindici anni di confronti nell’areale padano – dunque anche in presenza di terreni “difficili” – la sostenibilità economica del grano migliora con la semina su sodo, tagliando drasticamente i costi di preparazione tradizionale del terreno, che ormai sono molto onerosi.

In conclusione si può dire che anche in un contesto di prezzi alti del grano, la ricerca di alte rese, se non è combinata a bassi costi di coltivazione, non assicura l’indispensabile redditività della coltura.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • Michele maffucci

    13 Febbraio 2023 at 12:50 pm

    Il sodo non è indicato per tutti ci sono molte zone che se non viene arato non raccogli neanche il seme , io ho fatto per 4 anni il sodo da 45/50 per ha su arato ,sono passato a 10ql per ha , per cui bisogna spiegare bene il concetto …

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