I cantieri per la semina delle cover crops

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La data ideale per la semina delle cover crops si colloca entro la prima quindicina di settembre e va eseguita possibilmente in un unico passaggio, con un cantiere che effettua contemporaneamente una minima lavorazione sui residui della coltura che è stata raccolta e la deposizione dei semi della cover. Un cantiere molto utilizzato in questi ultimi anni prevede l’abbinamento di una seminatrice speciale montata su un erpice a dischi e/o a denti oppure una barra di semina abbinata agli erpici.

Seminatrice Kverneland a-drill per semina di semi minuti e cover crops montata su un erpice a dischi.

Seminatrice montata su erpice a dischi o a denti

Portiamo l’esempio della seminatrice Kverneland a-drill (da 200 a 500 litri) per semi minuti e cover crops, costituita da un serbatoio per il seme, da un telaio di fissaggio che varia a seconda dell’attrezzatura sulla quale viene montato, e da un sistema di movimentazione e otto distributori del seme ad aria forzata.

Il serbatoio che ospita il seme può avere un volume variabile da 200 a 500 litri. Sotto il serbatoio è montata una ventola con una pompa ad aria che spinge il seme verso l’apparato seminatore e la regolazione della quantità di seme distribuito si effettua direttamente dalla cabina del trattore, anche durante il lavoro, grazie al motorino elettrico di cui è dotata la ventola. Il seme viene distribuito da due diverse tipologie di rotori: uno per semi minuti e l’altro per semi di maggiore calibro.

La seminatrice per cover crops può essere montata su erpici preparatori a dischi o a denti, oppure che abbinano denti e dischi, questi ultimi più adatti per le aree più difficili e siccitose dove può essere necessario dover rompere la crosta superficiale con l’azione di denti flessibili.

Seminatrice Kverneland a-drill montata su un erpice con tre file di denti flessibili.
Seminatrice Kverneland a-drill montata su erpice Kverneland CTC.

L’alternativa: semina su sodo delle cover crops

Un’alternativa interessante anche per i terreni di collina è la semina delle cover crops direttamente su sodo, cioè sui residui colturali senza alcuna lavorazione. In questo caso una seminatrice come la Great Plains 3P1006NT di Kverneland è particolarmente adatta allo scopo, dal momento che si tratta di una macchina molto compatta, con le ruote posteriori che permettono l’utilizzo di trattori di bassa potenza, e dotata di particolari dischi (i Great Plains’ 06 Series Openers) che permettono una deposizione del seme perfetta in qualsiasi condizione di terreno.

I falcioni a disco precaricati a 204 kg assicurano un’ottima penetrazione anche in terreni molto tenaci. La macchina può essere allestita con 3 differenti tramogge per 3 differenti tipi di seme, che possono lavorare con 3 ratei diversi uno dall’altro e a profondità differenziate.

La seminatrice da sodo Great Plains di Kverneland è particolarmente adatta per la semina diretta delle cover crops, utilizzando trattori da 100 Hp di potenza.
Le due ruote posteriori della Great Plains garantiscono grande stabilità alla macchina e allo stesso tempo supportano il sollevatore del trattore in caso di massimo carico.
Le ruote premiseme (a sinistra nella foto) permettono una profondità di semina costante e assicurano un flusso di terreno corretto sulla banda di semina. A destra nella foto l’esclusivo disco Turbo di 432 mm di diametro, che consente la lavorazione “vertical tillage”: il terreno viene cioè lavorato in modo orizzontale, scaricando lateralmente il terreno caricato in fase di apertura del solco di semina.
I tubi di caduta di seme e concime che possono essere distribuiti contemporaneamente e con diverse regolazioni del rateo.

La terminazione delle cover crops

Se la scelta è ricaduta su specie di cover crops gelive, cioè che si degradano naturalmente nel corso dell’inverno per presentarsi all’inizio della primavera con una massa già disseccata, la preparazione del letto di semina può avvenire direttamente con uno o due passaggi di erpice a dischi e/o a denti. Se invece all’inizio della primavera la cover crops presenta ancora una vegetazione vitale e molto abbondante, è opportuna una terminazione con glifosate.

Ci possono però essere casi in cui anche se la cover è in piena vegetazione, si riesce a interrarla parzialmente nei primi strati di terreno con uno o due passaggi di minima lavorazione, a patto che si disponga di attrezzature di nuova generazione.

Senape utilizzata come cover crops in piena vegetazione. In questo caso può essere terminata con un passaggio di erpice a dischi.
L’erpice a dischi, se è un modello recente, riesce a interrare una cover di senape non ancora in fioritura, anche se presenta un’abbondante vegetazione.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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