Il dialogo tra trattori e attrezzi agricoli nasce da un brevetto di Kverneland. Che ha rilasciato gratis a tutti

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La prima raccomandazione che si fa all’imprenditore agricolo che desidera entrare nel mondo dell’agricoltura di precisione è quella di acquistare una attrezzatura Isobus, che significa dotata di standard Iso-11783. Ma di cosa stiamo parlando di preciso? Facciamo un po’ di storia per capirlo meglio.

I primi passi incerti verso il futuro

Verso la fine degli anni novanta alcune aziende costruttrici iniziarono a implementare le prime applicazioni Isobus, concentrandosi sulla comunicazione tra trattore e attrezzo e sull’uso del terminale universale sul trattore. Ma dato che la maggior parte dei costruttori di trattori non applicavano le soluzioni o i terminali Isobus, i risultati erano tanti e gli adattamenti molto diversi tra loro, con tutti i limiti operativi del caso.

Kverneland decide di rilasciare a tutti il suo brevetto

Il punto di svolta avvenne quando, con il nuovo millennio, Kverneland Group decise di rilasciare un suo brevetto, già esistente dalla metà degli anni ottanta, che riguardava proprio la comunicazione tra il trattore e l’attrezzatura.

Nasce finalmente lo standard per i costruttori

Il rilascio gratuito di questo brevetto da parte di Kverneland Group spalancò immediatamente un enorme potenziale per tutti i costruttori, che cominciarono ad adottare il nuovo standard per le proprie macchine. Così, dal 2001 in poi lo standard Isobus è cresciuto a tal punto da divenire lo standard internazionale adottato da tutta l’industria agricola e decine di migliaia di attrezzi, trattori e componenti Isobus vengono venduti con grande successo in tutto il mondo.

Ma chi conosce l’elettronica sa bene che le cose non sono poi così semplici come possono sembrare di primo acchito.

All’inizio, ancora troppe incompatibilità tra le attrezzature

Infatti, non tardarono ad arrivare i primi mugugni da parte degli utilizzatori, causati da “problemi di incompatibilità”. In poche parole, con una frequenza sempre maggiore capitava che le implementazioni pratiche in campo si rivelavano problematiche, con il risultato di un mancato utilizzo delle attrezzature di diversi marchi. Eppure. tecnicamente non esistevano problemi a livello di componentistica, tanto che il test Isobus consentiva ai costruttori di certificare i propri componenti dimostrando che erano conformi allo standard.

I grandi problemi a livello commerciale

Ma proprio a causa della sua complessità e delle interpretazioni spesso diverse su quale delle sue parti venisse offerta al cliente finale, i rivenditori e i commercianti vendevano soluzioni solo teoricamente compatibili con l’Isobus, senza però sapere quale effettiva funzionalità si celasse dietro un certo prodotto. In poche parole, dicevano “è Isobus, quindi funziona”, ma poi una volta in campo il dialogo non c’era e le macchine non “parlavano tra loro”.

La nascita di AEF per un approccio globale al problema

Quello che stava capitando, suscitando una mole preoccupante di perplessità e incertezze nei clienti finali, era la mancanza di un approccio combinato, strutturato e allineato da parte dell’industria costruttrice.

Le aziende si accorsero che il momento era grave, e per evitare il naufragio di un grande e strategico progetto per lo sviluppo agricolo del futuro, decisero di unire le forze: e così, nell’ottobre del 2008 nacque la AEF (Agricultural Industry Electronics Foundation, che significa “Fondazione per l’elettronica nell’industria agricola”).

Nel comitato direttivo dell’AEF oggi siedono otto costruttori (Kverneland, Agco, Claas, Cnh Industrial, Krone John Deere, Pottinger, SDF) e l’associazione conta 189 membri.

Gli obiettivi della AEF

Scopo di AEF è rendere perfettamente compatibili i sistemi prodotti dalle aziende informatiche e quelli realizzati e installati direttamente dalle industrie della meccanizzazione agricola, nonché di consentire un’interazione perfetta tra gli apparati prodotti dai diversi marchi presenti sul mercato.

Centinaia di tecnici ed esperti delle diverse aziende lavorano insieme, su base volontaria, per sviluppare le linee guida sull’uso e sull’applicazione degli standard e attualmente sono attivi ben 11 gruppi di lavoro.

Il test ufficiale di conformità AEF

Per gestire l’intero processo di certificazione dei componenti Isobus e quindi eliminare una volta per tutte le incompatibilità in campo tra vari attrezzi, AEF ha sviluppato un “Test ufficiale di conformità” altamente automatizzato e destinato ai suoi membri e ai laboratori che eseguono test accreditati da AEF.

Per i 189 membri AEF il processo di certificazione è obbligatorio, con una etichetta di identificazione che attesta la conformità del prodotto testato allo standard Isobus.

La piattaforma universale degli standard elettronici

Oggi AEF è la piattaforma centrale ufficialmente riconosciuta a livello mondiale per l’implementazione degli standard elettronici al servizio dell’industria agricola. Dunque è importante che chi acquista un’attrezzatura Isobus sappia cosa c’è dietro quel certificato, dal nome magari un po’ astruso, ma che è il risultato di un grande lavoro di collaborazione globale tra tutti gli attori che contano in questo campo.

I marchi leader nello standard Isobus

Chi acquista un’attrezzatura agricola isocompatibile deve anche sapere quali società costruttrici detengono i certificati AEF e quanti sono i software certificati. La tabella che pubblichiamo qui di seguito indica in maniera molto chiara chi detiene la leadership nel settore.

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Kverneland Italia

Kverneland Group è una multinazionale leader nello sviluppo, nella produzione e nella distribuzione di macchine e servizi per l’agricoltura.


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