La base del bilancio aziendale: 20 fatture al mese per 100 vacche

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Il 50% degli allevamenti italiani chiude i bilanci in passivo. Conoscere esattamente i dati economici aziendali permette alle aziende di contenere i propri costi di produzione almeno del 20% in due anni. Ma da dove si comincia?

15 fatture di acquisto e 4-5 fatture di vendita al mese sono la “movimentazione economica” di una stalla-tipo con 100 vacche adulte, e la loro registrazione in un apposito programma contabile è la base per cominciare a capire come va l’allevamento e soprattutto dove e come può migliorare la sua redditività.

Un servizio di Sata-Aral per tutti gli allevatori

Con l’abolizione delle quote latte e l’avvento del libero mercato, ogni allevatore deve avere ben chiari i suoi conti, e non c’è migliore strada che seguire il programma elaborato dal Sata-Aral (Servizio di assistenza tecnica agli allevatori) chiamato SATA euroCon, che come primo passo prevede proprio la registrazione di tutte le fatture in apposite maschere di inserimento.

Con il programma Sata euroCon con un’ora di lavoro si registrano due mesi di fatture di acquisto e sei mesi di fatture di vendita.

Per le fatture di acquisto le voci da inserire in ciascun centro di costo sono:

  1. acqua ed energia elettrica;
  2. acquisto animali;
  3. affitto fabbricati;
  4. affitto quote latte;
  5. affitto terreni;
  6. agricoltura, cioè fatture per sementi, concimi, agrofarmaci, acqua di irrigazione, ecc;
  7. alimenti acquistati;
  8. assicurazioni;
  9. contoterzismo;
  10. gasolio;
  11. gestione straordinaria per eventuali eventi dannosi o comunque non usuali;
  12. manutenzione mezzi agricoli;
  13. manutenzione mezzi stalla;
  14. medicinali;
  15. servizi di contabilità e servizi di professionisti;
  16. spese vendite dirette se si fa in azienda;
  17. spese stalla come detergenti, biocidi, fecondazioni, derattizzazione, disinfezione lettiera, computer ecc;
  18. tasse;
  19. varie, mettendo qui le spese che al momento non si sa dove sistemare.

 

Per le fatture di vendita le voci da inserire nei centri di costo sono:

  1. latte, accompagnando la fattura con l’esatto quantitativo venduto espressa in ettolitri;
  2. Pac e contributi;
  3. vendita animali;
  4. vendite agricole di fieni, cereali, autoriproduzione, ecc;
  5. altre vendite come mezzi vecchi, fotovoltaico, ecc;
  6. gestione straordinaria quali assicurazioni, contributi Psr, ecc.

Un sistema che mette al riparo da errori di gestione

È importante che tutti i dati vengano inseriti correttamente senza tralasciare nulla. Michele Campiotti del Sata sottolinea come per avviare questo programma occorrano un semplice computer, ma soprattutto metodo, pazienza e ordine, oltre al desiderio di crescere nel raccogliere dati, leggerli e analizzarli con la capacità di prendere decisioni finalmente in modo più oggettivo, correndo meno rischi possibili.

È sempre meglio conoscere fino in fondo la propria situazione economica per poter prendere delle decisioni più adeguate. Avere in mano la fotografia reale di come stanno i conti dell’azienda è fondamentale per misurare la propria capacità di guidare l’attività professionale di tutti i giorni.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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