La nuova Pac premia la barbabietola: 658 euro/ettaro di aiuto accoppiato

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Quando, nel 2017, finì l’era delle quote zucchero, la barbabietola subì un crollo dei prezzi che faceva presagire tempi molto difficili per la sua sopravvivenza. Poi le cose sono cambiate in fretta e gli Stati egemoni, che pensavano di farla da padrone, hanno incontrato difficoltà di varia natura, tant’è che da allora in poi il prezzo dello zucchero non ha fatto altro che salire.

Il prezzo dello zucchero rimarrà alto

Gli esperti di mercato sostengono che questa congiuntura favorevole per il mantenimento di un buon prezzo per lo zucchero da barbabietola durerà almeno nel medio periodo. A ciò si aggiunge il fatto che la nuova Pac crede talmente tanto in questa coltura, che le ha assegnato un aiuto accoppiato a dir poco stellare: si stima infatti che in base agli ettari che saranno investiti nella campagna 2023, l’aiuto accoppiato che percepiranno i bieticoltori sarà pari a 657,93 euro/ha.

Prezzi allettanti per la campagna 2023

Il contratto da parte dell’industria saccarifera nazionale prevede per la produzione 2023 i seguenti prezzi:

  • barbabietola convenzionale: 48 euro/tonnellata (comprensivi di 5 euro/tonnellata per le polpe);
  • barbabietola biologica: 70 euro/tonnellata (comprensivi di 5 euro/tonnellata per le polpe).

Si tratta di un aumento del 33% rispetto agli accordi del 2022. E ovviamente a questo prezzo va aggiunto l’aiuto accoppiato.

Una coltura che difende l’ambiente

L’Europa incentiva fortemente la produzione dello zucchero da barbabietola, anche perché si tratta di una coltura che, nei confronti delle concorrenti, ha un profilo di sostenibilità ambientale molto elevato, e sappiamo bene come questo aspetto sia al centro dell’attenzione da parte dei decisori politici.

Dallo schema sopra riportato si vede bene come a livello di input di mezzi tecnici, qui espressi come energia impiegata per la coltivazione, la barbabietola ne richieda meno di tutte le altre colture. Pensiamo per esempio all’impiego di azoto minerale che, nel caso della barbabietola, è molto limitato.

Sempre sul fronte della sostenibilità ambientale, poi, sappiamo quanta attenzione ci sia per favorire colture e sistemi agronomici che concorrano a fissare la CO2, evitandone le emissioni in atmosfera.

Anche in questo caso il confronto con le altre colture dimostra che la bietola da zucchero, al pari del sorgo, è la coltura che sequestra più anidride carbonica.

Biometano alimentato con le polpe

Un ultimo aspetto incentivante per la barbabietola è il recente decreto sul biometano che contempla l’uso di sottoprodotti, tra i quali sono comprese le polpe di barbabietola. Tant’è che Coprob – Italia Zuccheri, cooperativa che gestisce l’intera filiera dello zucchero made in Italy, prevede 70 milioni di euro di investimenti per la costruzione di impianti capaci di produrre 20 milioni di metri cubi all’anno di biometano. Gli agricoltori potranno così impiegare il digestato al posto dei concimi chimici e gli allevatori risolveranno annosi problemi legati allo smaltimento dei reflui zootecnici.

Dunque i presupposti economici ci sono tutti per fare un pensierino sulla barbabietola da zucchero. La semina si può effettuare per tutto il mese di gennaio e non mancano novità genetiche di grande interesse.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


3 commenti

  • Leonardo

    29 Dicembre 2022 at 12:48 pm

    Salve, la barbabietola è una coltura molto interessante dal punto di vista economico e ambientale, tuttavia la problematica principale che riscontriamo qui al sud, in particolare in Puglia che non abbiamo più industrie o centri di raccolta che la lavorano. Un tempo era una grande risorsa per gli agricoltori nel Tavoliere delle Puglie.

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  • Gino

    30 Dicembre 2022 at 11:11 am

    Buongiorno,
    Questo articolo è molto interessante, ma pieno di inesattezze:
    1) se Coprob deve spendere E 70 milioni per produrre 20 metri cubi di biometano all’anno è meglio che li investa in qualcosa di più produttivo. Investimenti in perdita prima di partire
    2) investimento per produrre bietole è il più alto dopo frutteto e patate.
    Prima scrivere cazzate infornatevi

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    • Roberto Bartolini

      2 Gennaio 2023 at 10:00 am

      Buongiorno Gino, si trattava evidentemente di un refuso. La cifra corretta è 20 milioni di metri cubi. In sostanza mancava solo la parola “milioni” che abbiamo ora provveduto ad aggiungere. La ringraziamo per la segnalazione, nonostante il suo tono poco educato e rispettoso.

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