La sostenibilità ambientale non danneggi le eccellenze alimentari
Guardate lo schema qui sotto pubblicato da La Repubblica il 22 maggio scorso a corredo di un articolo di Carlo Petrini.
Il titolo è “La dieta per la salute e per l’ambiente” e sotto a sinistra si indicano i prodotti non sostenibili, che comportano emissioni di 37 kg di CO2 equivalenti, mentre a destra ci sono i prodotti sostenibili, che invece producono solo 14 kg di CO2 equivalenti. Dunque si sostiene che uova, carne, formaggi, pane, salumi eccetera non farebbero bene alla salute e all’ambiente, mentre tutti i vegetali e non ben identificate bevande farebbero bene. Un bel modo per sostenere le nostre eccellenze alimentari del made in Italy che tutto il mondo ci invidia, e anche la dieta mediterranea di cui andiamo giustamente orgogliosi!
Non è per caso che ora, in un delirio universale, si mette davanti a tutto la emissione di CO2, che diventa il parametro più importante per distinguere tra buoni e cattivi? Cosa dovremmo fare allora delle fabbriche, delle auto, degli aerei e via discorrendo?
Anche i mezzi di informazione, oltre che molti politici, debbono recuperare un po’ di equilibrio, perché se è giusto pensare all’ambiente e tentare in ogni modo di limitare le emissioni, non è che poi dobbiamo farci del male dal punto di vista economico e della salute.
Dice ancora il testo: “Scegliere la sostenibilità e la salute significa risparmiare 23 kg di CO2 eq. ogni settimana”. Quindi, secondo l’articolo di Repubblica dovremmo diventare tutti vegetariani?