Lopinto: ”Con Geospread una concimazione perfetta, omogenea e senza sprechi”
Francesco Saverio Lopinto nella sua masseria di Melfi in Basilicata è un agricoltore innovatore da parecchi anni; basti pensare che da vent’anni adotta la semina su sodo, avendo constatato un progressivo aumento della sostanza organica dei suoi terreni e quindi della capacità produttiva degli stessi, con benefici riflessi sulle produzioni cerealicole aziendali.
Lo scorso anno Lopinto ha acquistato lo spandiconcime Kverneland GEOSPREAD Exacta CL (vedi articolo precedente) per intraprendere un percorso di agricoltura di precisione basata sulla mappatura dei suoli e sulla creazione di mappe di prescrizione, per effettuare la distribuzione dell’azoto a dosi variabili.
Lopinto, partiamo dai risultati produttivi 2019, visto che per il frumento in generale non è stata un’annata favorevole…
«A differenza di alcuni colleghi, sono molto soddisfatto della mia produzione di grano da seme, di varietà Gibraltar, che ha raggiunto i 63 ql/ha. Un risultato che conferma la validità della semina su sodo, dell’alternanza che effettuo sui terreni tra leguminose e cereali e anche dell’utilizzo mirato dell’azoto reso finalmente possibile dal GEOSPREAD».
Le sue impressioni sullo spandiconcime dopo un anno di lavoro?
«In questo primo anno ho sfruttato esclusivamente le sue eccezionali prerogative nella precisione di distribuzione, omogenea in ogni punto dell’appezzamento, della dose prestabilita e nell’evitare sovrapposizioni di spandimento dove è già stata effettuata la concimazione oppure distribuzioni inutili e dannose in capezzagna. Con le semine autunnali del frumento, dopo aver mappato con la società Agrisoing qualche decina di ettari, effettuerò anche la distribuzione in copertura dell’azoto a dose variabile tramite mappe di prescrizione».
GEOSPREAD è una novità per questa area e lei ha pensato di mostrare questa attrezzatura anche a colleghi e tecnici.
«Insieme alla professoressa Paola D’Antonio dell’Università della Basilicata, a metà settembre abbiamo organizzato una giornata in campo presso la mia azienda proprio per condividere con i colleghi e con i tecnici l’utilità di questa attrezzatura e dimostrare sul campo le caratteristiche del GEOSPREAD, che è protagonista di un progetto di sperimentazione dell’università che andrà avanti anche per il prossimo anno. Ho mostrato come si comporta GEOSPREAD collegato al satellitare in differenti situazioni operative, sia in prossimità di strade e capezzagne chiudendo la distribuzione del concime, sia in corrispondenza di campi a sezione irregolare con l’apertura e la chiusura automatica delle sezioni di distribuzione. L’attrezzatura ha destato molto interesse e spero che venga adottata da altre aziende, perché ritengo che sia un passo avanti decisivo per contenere i costi, dosare come meglio non si potrebbe le dosi di concime e anche limitare l’impatto ambientale e gli sprechi di prodotto».