Mais, il vantaggio della dose variabile di seme è 17 quintali/ettaro
Nell’ultima settimana di settembre è stata effettuata la raccolta con mappatura della produzione dei parcelloni a mais della sperimentazione Kverneland Academy 2019 presso l’azienda Villagrossa di Casteldario (Mantova) dei F.lli Fortuna.
Il primo dato che emerge in maniera molto evidente è che la dose varabile di seme stabilita in base alle mappe del suolo, rispetto alla dose fissa, ha fornito nella media di tutte e tre le diverse tipologie di lavorazione (aratura, minima e strip till) ben 17 ql/ha in più. Questo risultato in un’annata decisamente negativa per il mais premia in maniera significativa l’agricoltura di precisione, dal momento che anche le tesi dove è stata effettuata la distribuzione a dose variabile del concime, la produzione media è superiore di 8 ql/ha rispetto alle tesi con dose fissa.
Ecco la sintesi dei risultati medi.
- Produzione media di tutte le tesi a dose fissa di seme e concime: 88,6 ql/ha
- Produzione media di tutte le tesi con dose variabile del seme: 106 ql/ha
- Produzione media di tutte le tesi con dose variabile di concime: 96 ql/ha
Allagamento, grandinata e terreno molto pesante
La produzione in termini assoluti di tutte le parcelle, indipendentemente dal tipo di preparazione del letto di semina, è stata fortemente penalizzata da eventi meteo estremi, che hanno visto prima l’allagamento dei terreni appena seminati e successivamente una forte grandinata nella fase di differenziazione della spiga, che ha eliminato oltre il 50% dell’apparato fogliare del mais.
Teniamo inoltre conto del fatto che quest’anno abbiamo deciso di effettuare la sperimentazione su un terreno particolarmente difficile che presenta in media oltre il 50% di argilla proprio per poter dimostrare che l’innovazione premia sempre e soprattutto dove le condizioni di lavoro sono più difficili.
Nonostante questi fenomeni devastanti il DKC 5830, un classe 500 particolarmente adatto alla densità variabile è riuscito a cavarsela molto bene, pur non potendo portare a compimento come la genetica gli consente tutti i ranghi delle spighe.
Torneremo sull’argomento nelle prossime settimane, quando avremo l’elaborazione definitiva dei dati e dei conti economici da parte del team di lavoro del prof. Angelo Frascarelli, responsabile scientifico del progetto.
Nel frattempo, vi proponiamo le interviste ai tecnici di Dekalb e Bayer che ci illustrano le caratteristiche dei prodotti utilizzati alla Kverneland Academy 2019.
Mario Bragalanti di Bayer ci parla dei prodotti chimici per la gestione delle malerbe:
Matteo Masin di Dekalb ci illustra le caratteristiche dell’ibrido di mais DKC 5830:
fonte: Kverneland Group Italia