Mais, soia e grano 2021: mercati dinamici, ma con prezzi alti

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I mercati internazionali di grano, mais e soia sono rimasti piatti dal 2014 a tutto il 2019, a causa soprattutto di produzioni molto elevate un po’ in tutti gli emisferi. Poi nel 2020 è arrivato il terremoto Covid e vediamo cosa è successo.

Partiamo dal mercato Usa, con gli andamenti delle chiusure giornaliere.

Prezzi Usa della soia 2020 (espressi in punti sul mercato di Chicago):

  • Da agosto a novembre +37% (da 870 a 1191)
  • Da novembre a dicembre +10% (1315)
  • Metà gennaio 2021: 1411

Prezzi Usa del mais 2020 (espressi in punti sul mercato di Chicago):

  • Da agosto a novembre 2020: +42% (da 308 a 437)
  • Da novembre a dicembre +11% (484)
  • Metà gennaio 2021: 524

Prezzi Usa del grano 2020 (espressi in punti sul mercato di Chicago):

  • Da agosto a ottobre 2020: +29% (da 491 a 633)
  • Da ottobre a novembre 2020: -8% (580)
  • Da novembre a dicembre 2020: +10% (640)
  • Metà gennaio 2021: 524

Gli andamenti delle produzioni e degli stocks in Usa

Gli andamenti in salita dei prezzi sopraindicati sono diretta conseguenza degli andamenti delle produzioni e degli stocks e delle evoluzioni delle stime, assai rivoluzionate mese dopo mese.

Soia:

  • Previsioni di produzione: da 120 milioni di tonnellate di agosto 2020 a 113 milioni di tonnellate di dicembre 2020.
  • Previsioni degli stocks: da 16,59 milioni di tonnellate di agosto 2020 a 4,76 milioni di tonnellate di dicembre 2020.
  • Le stime degli stocks Usa di soia a gennaio 2021 sono di appena 3,8 milioni di tonnellate.

Mais:

  • Previsioni di produzione: da 406 milioni di tonnellate di giugno 2020 a 378 milioni di tonnellate di agosto e a 368 milioni di tonnellate di dicembre 2020.
  • Previsioni degli stocks: da 84 milioni di tonnellate di agosto a 43 milioni di tonnellate a dicembre 2020.

Nel frattempo l’import di mais americano da parte della Cina è passato dai 7 milioni di tonnellate di giugno 2020 ai 17,5 milioni di tonnellate di gennaio 2021.

Cosa succederà nel 2021

Secondo la società Pellati Informa, che ha messo a disposizione i dati che vi presentiamo, per prevedere l’andamento dei prezzi delle commodities 2021 si deve partire dalla Cina, che ha già avuto un ruolo determinante nel 2020.

Per la soia, l’aumento dei consumi dei cinesi fanno prevedere che gli Usa nel 2021 dovrebbero esportare in Cina 40 milioni di tonnellate, un fatto mai successo prima. Per quanto riguarda il mais, invece, le stime delle importazioni della Cina dagli Usa indicano 17 milioni di tonnellate, un volume mai visto negli ultimi anni dove si parlava di 3-4 milioni di tonnellate. Tutto questo porta a concludere che gli stocks Usa di soia e di mais saranno molto bassi e questo avrà un effetto positivo sui prezzi.

Al momento l’andamento delle colture di mais e di soia in Sudamerica che arriveranno sul mercato tra febbraio e luglio 2021 ci dicono che le produzioni stimate sono in linea con il 2020, fatta eccezione per l’Argentina dove si prevede una contrazione sia della soia che del mais.

I fattori Russia e Ucraina sul grano

La produzione mondiale di grano del 2020 è stata pari a quella del 2019. Nel 2021 però un peso determinante sull’andamento dei prezzi lo avrà la Russia, che a dicembre 2020 ha istituito dei nuovi dazi all’export del grano con una stretta ulteriore nel gennaio 2021. Questo fattore determinerà un minore flusso anche verso gli Usa, che hanno già stocks di grano piuttosto bassi.

Poi c’è il fattore Ucraina, un paese dal quale l’Italia importa grano. Le stime di produzione ucraina di grano indicano una flessione da 39 a 29 milioni di tonnellate, con una prevista diminuzione del flusso di export da 33 a 24 milioni di tonnellate. Dunque anche per il prezzo del grano si prospetta un mercato in salita.

Ci avviamo verso tempi di vacche più grasse

Considerando tutti questi movimenti produttivi e di mercato, la previsione degli esperti indica che dopo 6-7 anni di mercati stabili con prezzi bassi, ci si avvia verso anni (vedremo quanti) con mercati volatili, ma con prezzi tendenzialmente alti. Dunque in un anno così amaro per la pandemia che stiamo vivendo, per gli agricoltori si prospettano finalmente prezzi in linea con le aspettative, dopo i segnali positivi del 2020.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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