Mais superstar alla Fattoria di Corte dopo la semina su terreno a strip-till

IMG_2618

I mais DKC 5401 e DKC 6327 seminati dopo la raccolta dell’orzo da insilato su terreno lavorato a strip-till, nonostante un’annata caratterizzata dal caldo eccezionale, mostrano uno straordinario vigore vegetativo, elevata fogliosità e spighe in formazione che promettono davvero bene.

Siamo, a pochi giorni da Ferragosto, nel PAG (Progetto Agronomico Globale) allestito da Kverneland Group Italia nella Fattoria di Corte dei Marchesi de Frescobaldi a Borgo San Lorenzo (Firenze) con la collaborazione di Dekalb e BayerCropScience (leggi gli altri articoli sull’argomento), ed entrando nel campo di mais notiamo che le piante hanno risposto molto bene al sistema della lavorazione a strisce, che permette di semplificare e velocizzare le operazioni di preparazione del terreno e di semina, dimezzando i costi rispetto al sistema tradizionale che prevede aratura e successivi affinamenti del letto di semina.

Filippo Lascialfari, direttore della Fattoria di Corte, davanti alle piante di mais seminate su strip-till su un appezzamento-prova di 4 ettari.
Filippo Lascialfari, direttore della Fattoria di Corte, davanti alle piante di mais seminate su strip-till su un appezzamento-prova di 4 ettari.

Un’innovazione che promette davvero bene

«Per il momento sono molto soddisfatto – dice il direttore della Fattoria di Corte Filippo Lascialfari – e sull’appezzamento a strip-till il mais non ha nulla da inviare alle piante di mais che vegetano su altri terreni che abbiamo gestito con l’aratura, ma con costi ben più alti. Questa estate così torrida ci ha costretto a effettuare molte irrigazioni con il rotolone, ma i risultati si vedono e d’altra parte non si può pensare di coltivare il mais senza il sostegno dell’acqua irrigua. Ora vedremo come proseguirà il ciclo vegetativo; credo comunque che, se non ci saranno eventi eccezionali, anche il mais su strip-till dovrebbe darci parecchie soddisfazioni».

Tra le file del mais si nota ancora il residuo colturale dell’orzo lasciato in superficie dalla lavorazione a strisce. La sua decomposizione favorirà col tempo la strutturazione del terreno e la crescita del tasso di sostanza organica.
Tra le file del mais si nota ancora il residuo colturale dell’orzo lasciato in superficie dalla lavorazione a strisce. La sua decomposizione favorirà col tempo la strutturazione del terreno e la crescita del tasso di sostanza organica.

Direttamente sui residui colturali dell’orzo raccolto da insilato, nel mese di giugno ha lavorato il Kultistrip di Kverneland che ha preparato le strisce di terreno destinate alla semina, e nella stessa giornata è entrata in campo la seminatrice Kverneland Accord Optima HD e-drive. Una tempestività che, soprattutto per i secondi raccolti, può essere decisiva per determinare o meno il successo di una coltura.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato I campi obbligatori sono contrassegnati


Chi siamo

Nato nel 2014, Il Nuovo Agricoltore è un portale informativo dedicato all’agricoltura, con un occhio di riguardo alle innovazioni tecnologiche. Il progetto è sviluppato da Kverneland Group Italia.


CONTATTACI