Nuova Pac 2023: tutti i pagamenti, la condizionalità e gli eco-schemi

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Si partirà il 1° gennaio 2023 con la nuova Pac, ma alcuni punti chiave sono già abbastanza chiari e gli agricoltori ne devono tenere conto sin da oggi. Li spieghiamo in questo articolo.

Le tipologie di pagamento a confronto

Come si vede dal confronto tra la Pac attuale e quella futura, il pagamento di base dal 2023 viene confermato con un valore leggermente più alto dell’attuale perché ingloba il pagamento greening. Seguono il “sostegno ridistributivo al reddito” (2) destinato alle piccole aziende e ancora da definire nei dettagli; il “sostegno ai giovani agricoltori” (3); i “regimi per il clima e l’ambiente” (4), anche detti “eco-schemi”, di cui parleremo più avanti; e il “pagamento accoppiato” (5).

Una simulazione ci fa capire le percentuali, sul massimale assegnato all’Italia (pari a oltre 3 miliardi e mezzo di euro), che potranno avere i diversi sostegni.

Il sostegno di base si accaparra il 50% degli aiuti e gli eco-schemi il 25%, quindi saranno loro a fare la parte del leone nella prossima Pac.

A nostro avviso è piuttosto basso (4%) il sostegno dedicato ai giovani agricoltori, che sono al centro del Next Generation UE, e quindi vedremo se ci saranno margini di manovra per aumentarlo.

Con i titoli o senza titoli?

Per quanto riguarda il pagamento di base, l’Italia deve ancora esprimersi sulla strada che sceglierà nell’ambito di tre opzioni che vediamo di seguito.

Dunque vedremo se sarà una Pac con titoli o senza titoli.

Condizionalità rafforzata

Un altro aspetto da sottolineare è che sarà rafforzata la condizionalità e vedremo quali saranno le misure pratiche adottate dal nostro paese sulla base delle seguenti indicazioni dell’Unione europea.

I nuovi eco-schemi: alcuni esempi

Un’importante novità sono i già citati “eco-schemi” o “regimi ecologici”, che non dovranno comunque sovrapporsi per esempio con le misure agroambientali dei Psr che verranno certamente mantenute.

Anche in questo caso l’Italia deve pronunciarsi circa gli aspetti applicativi in cui si tradurranno gli eco-schemi, che in ogni caso dovranno essere limitati a quattro capitoli indicati dall’Ue.

Per cercare di dare un’idea di che cosa significano gli eco-schemi, di seguito facciamo sette esempi di azioni grazie alle quali, se messe in pratica, gli agricoltori potranno beneficiare di un aiuto supplementare.

Non c’è dubbio che le linee guida operative che consentiranno agli agricoltori di accedere a tutti i contributi del primo e del secondo pilastro della nuova Pac saranno l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione e anche un nuovo sistema di gestione dei raccolti attraverso accordi integrati di filiera con gli altri attori dell’agroalimentare made in Italy.

N.B. Le immagini pubblicate sono tratte dall’intervento di Angelo Frascarelli al webinar organizzato dall’Informatore Agrario “Nuova Pac: sostenibilità obbligatoria. Quali opportunità per il mais”.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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