Orzo da malto e microbirrifici, un’alternativa vincente

Orzo

La straordinaria diffusione dei microbirrifici agricoli e artigianali sta facendo crescere l’interesse attorno all’orzo da malto.

Sono quattro i parametri per valutare un’orzo in funzione della sua trasformazione in malto e in birra:

  • Hwe (estratto in acqua calda). È il parametro principale che indica la sostanza estraibile e quindi utilizzabile per la fermentazione alcolica. Un buon malto dovrebbe fornire una resa in estratto superiore al 77%.
  • Calibro. Per la produzione di malto, il calibro dei granelli di orzo deve essere superiore a 2,5 mm.
  • Proteine. Deve essere basso perché influenza la friabilità, cioè la macinabilità dell’orzo maltato, e il potenziale intorbidimento della birra.
  • Viscosità. Deve essere attorno a 1,50 cp (centipoise) e inferiore a 1,60.

Le varietà

È molto importante evitare pratiche agronomiche che aumentino il tenore in proteine nella granella, come concimazioni azotate elevate e tardive e precessioni colturali di leguminose.

Le cultivar che mostrano le migliori performance in funzione della utilizzazione per fare birra sono Tipple, Concerto, Kangoo (di Coseme), Grace e Scarlett (Ista sementi).

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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