Pac, greening: la diversificazione delle colture è obbligatoria solo dai 10 ettari in su

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Alcuni nostri lettori ci hanno chiesto di ritornare a specificare le regole del greening e in particolare l’aspetto legato alla diversificazione delle colture. Lo facciamo volentieri in questo articolo.

La nuova Pac, accanto al pagamento di base, prevede un pagamento aggiuntivo chiamato “greening”, che comporta alcuni impegni da rispettare e in particolare la presenza di più colture. In dettaglio ecco come si devono comportare gli agricoltori:

  • Aziende da 10 a 15 ettari a seminativo: l’unico impegno per ricevere il pagamento greening è la diversificazione con la presenza di almeno due colture, nessuna delle quali può coprire più del 75% della superficie a seminativo.
  • Aziende da 15 a 30 ettari a seminativo: gli impegni sono due:
    • Presenza di almeno due colture.
    • Presenza del 5% della superficie dedicata alle aree ecologiche (EFA).
  • Aziende con oltre 30 ettari a seminativo: anche in questo caso gli impegni sono due:
    • Presenza di almeno tre colture, con la coltura principale che copre al massimo il 75% della superficie a seminativo e le due colture principali che arrivano al massimo al 95% della superficie a seminativo.
    • Presenza del 5% di aree ecologiche.

Quando non si applica la diversificazione delle colture

La diversificazione delle colture non si applica in quattro casi:

  1. Con superfici a seminativo inferiori ai 10 ettari.
  2. Nelle aziende i cui seminativi sono utilizzati per più del 75% per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio e per i terreni lasciati a riposo.
  3. Nelle aziende la cui superficie è costituita per più del 75% da prato permanente utilizzato per la produzione di erba o altre piante da foraggio o per la coltivazione del riso.
  4. Nelle aziende che coltivano frutteti, oliveti e vigneti.

Le sanzioni per il 2017 per chi non rispetta il greening

Dal 2017 chi non rispetta le regole del greening, oltre a perdere questo pagamento, avrà una decurtazione pari al 20% del pagamento di base e di eventuali altri pagamenti.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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