Pac: sommare impegni volontari a sostegni di base per triplicare gli aiuti

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Il taglio al pagamento annuale di base della nuova Pac 2023-2027 è una realtà di cui gli agricoltori devono prendere atto senza perdersi d’animo. Infatti, è più conveniente che ogni azienda approfondisca la nuova normativa per valutare come recuperare un po’ dei denari persi.

Pagamento di base, redistributivo e accoppiato

L’esempio di calcolo degli aiuti Pac che riportiamo di seguito è riferito a un’azienda di 50 ettari in Emilia-Romagna che, nel nuovo quinquennio Pac, percepisce annualmente un sostegno di base medio (168 euro/ha) più il sostegno redistributivo (80 euro/ha per i primi 14 ettari) più gli aiuti accoppiati per specifiche colture, che in questo caso sono soia (136 euro/ha), colza e girasole (101 euro/ha), ipotizzando la semina di una sola coltura annuale, in rotazione, nel rispetto degli obblighi della condizionalità (BCAA). Successivamente porteremo anche due esempi di calcolo con l’introduzione di una e di due colture intercalari nel periodo 2023-2027.

 

Adesione volontaria all’ecoschema 4

L’azienda aderisce all’ecoschema 4, che prevede l’avvicendamento biennale con almeno una coltura leguminosa o foraggera o da rinnovo (in questo caso la soia, che pur essendo una leguminosa, è considerata coltura da rinnovo). Gli obblighi sono i seguenti:

  • Vietato l’uso di fitofarmaci sulle colture leguminose o foraggere.
  • Tecniche di difesa integrata obbligatorie sulle colture da rinnovo.
  • Interramento dei residui colturali (con eccezione per le aziende zootecniche e le aziende che praticano l’agricoltura conservativa).

 

I calcoli della seconda tabella qui sopra mostrano che l’adesione volontaria all’ecoschema 4, con un sostegno che prudenzialmente è stato calcolato in 60 euro/ha/anno, incrementa l’entità dell’aiuto per ogni singola coltura considerata sui 50 ettari di 3.000 euro/anno.

 

Sviluppo Rurale Ambiente (SRA)

A questo punto occorre riflettere sulle opportunità offerte dal secondo pilastro della Pac, quello dello sviluppo rurale, dove nel quinquennio sono previsti varie tipologie di sostegno tra le quali quelle relative al minor impatto ambientale, dette “SRA” (Sviluppo Rurale Ambiente). Ma le 29 SRA non tutte sono cumulabili tra di loro (cioè l’adesione a una o più SRA può escludere l’adesione ad altre SRA), quindi occorre individuare Regione per Regione quelle che sono praticabili e più convenienti per l’azienda e cumulabili tra di loro.

Produzione integrata e riduzione fitofarmaci

Nell’esempio aziendale che riportiamo, e che si riferisce all’Emilia-Romagna, abbiamo considerato due impegni volontari compatibili tra di loro come la SRA01 “Produzione integrata” e la SRA19 “Riduzione dell’impatto dei prodotti fitosanitari” (quest’ultima comprende tre azioni).

SRA01 “Produzione integrata”

La “produzione integrata” prevede un sostegno per ettaro a favore dei beneficiari che si impegnano ad adottare le tecniche indicate nei Disciplinari di produzione integrata (DPI) stabiliti per ciascuna coltivazione, aderendo al Sistema di qualità nazionale produzione integrata (SQNPI). Nel nostro esempio l’azienda è classificata in “introduzione” e le colture interessate, con i relativi sostegni, sono evidenziate in giallo.

 

SRA19 “Riduzione dell’impatto dell’uso di prodotti fitosanitari”

L’azione 1 dello SRA19 (“Riduzione del 50% della deriva dei prodotti fitosanitari”) prevede l’mpegno per l’adozione di tecniche di riduzione della deriva dei prodotti fitosanitari di almeno il 50% rispetto alla tecnica irrorazione ordinaria, utilizzando sistemi di trattamento e/o macchine/attrezzature specifici fra quelli di seguito elencati:

  • ugelli antideriva a iniezione d’aria;
  • ugelli a specchio per barre irroratrici per colture erbacee;
  • manica d’aria su barre a polverizzazione meccanica (esclusi interventi in pre-emergenza e post-emergenza precoce);
  • sistemi di distribuzione localizzata (per irroratrici per colture erbacee).

 

L’azione 2 della SRA19 (“Riduzione dell’impiego dei fitofarmaci contenenti sostanze attive individuate come più pericolose”) prevede invece l’impegno a non superare il numero massimo annuale di trattamenti con sostanze attive candidate alla sostituzione per ciascuna coltura: gli allegati al bando elencano le colture, il numero massimo di trattamenti e le sostanze attive oggetto dell’intervento.

 

Infine c’è l’azione 3 (“Adozione di strategie avanzate di difesa delle colture basate sui metodi biotecnologici e biologici con obbligo di certificazione SQNPI”), rispetto alla quale, a causa dell’obbligo di certificazione, conviene aderire anche alla SRA01 “Produzione integrata”.

 

Gli impegni crescenti aumentano il sostegno

Le tabelle seguenti mostrano come varia il cumulo dei sostegni nel quinquennio 2023-2027 nell’ipotesi che l’azienda adotti la monocoltura in rotazione per l’intera superficie di 50 ettari. Si esaminano tre piani colturali per quattro combinazioni di sostegni.

Senza colture intercalari

 

Nel piano colturale A l’azienda pratica solo una coltura all’anno.

  • In alto a sinistra, nel primo quadro, l’azienda non aderisce ad alcun impegno volontario e incassa il pagamento di base, più il ridistributivo, più l’accoppiato per la soia per un totale di 61.200 euro nei cinque anni, pari a 245 euro/ha/anno.
  • In alto a destra si vede che il sostegno cresce grazie all’adesione all’ecoschema 4, con un aumento a 76.200 euro nei cinque anni, pari a 305 euro/ha/anno.
  • In basso a sinistra l’azienda aderisce, oltre che all’ecoschema 4, anche alla SRA19 (azioni 1+2) e si ha un incremento economico notevole a 95.450 euro nei cinque anni, pari a 382 euro/ha/anno.
  • In basso a destra si ha la situazione più favorevole, 612 euro/ha/anno, determinata dall’adesione all’ecoschema 4, alla SRA01 “Difesa integrata” e alla SRA19 (azioni 1+3) con certificazione obbligatoria SQNPI, il cui costo è già stato decurtato dal conto finale.

 

Se si introducono i secondi raccolti

Il piano colturale B prevede l’introduzione di un secondo raccolto di soia nell’anno 2025 dopo la raccolta del grano tenero.

 

Si tratta del piano economicamente più favorevole, come dimostrano le somme finali dei sostegni, per tutte le quattro combinazioni.

Il piano colturale C prevede invece l’introduzione di due colture intercalari di soia in secondo raccolto, nel 2025 e nel 2027.

 

Come si può notare, i conti finali subiscono variazioni nulle o trascurabili rispetto al piano colturale B, eccetto la combinazione che include la SRA01, che non premia l’introduzione della seconda coltura intercalare.

 

Conclusioni

Le tabelle riassumono l’aiuto quinquennale e i valori medi per ettaro dei tre piani colturali per ciascuna delle combinazioni esaminate. I livelli crescenti di impegni volontari sono premiati con aiuti crescenti.

 

Al fine di percepire un sostegno medio annuale elevato, senza l’obbligo della certificazione SQNPI, la terza combinazione e i piani colturali B e C raggiungono lo scopo (grazie alle colture intercalari) premiando l’agricoltore con oltre 400 euro/ha/anno. Nel caso che l’azienda aderisca alla certificazione SQNPI (quarta combinazione ), il piano colturale B risulta il più conveniente, con un sostegno di 639 euro/ha/anno.

Quindi, con un po’ di pazienza e senza perdersi d’animo, ciascun agricoltore può cogliere nella nuova Pac delle opportunità per recuperare i denari persi.

Francesco Marini

Dottore in scienze agrarie, già perito agrario, cresciuto nella campagna veronese in una famiglia di agricoltori e avicoltori. Dopo la collaborazione con Dekalb e poi con Monsanto, oggi gestisce direttamente i terreni in proprietà.


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