Prandi, agricoltori e chef fra sapori autentici e innovazione tecnologica
Pierangelo Prandi della Corte Mainolda a Sarginesco (Mantova) ha il dna con due anime: «Sono figlio di un conterzista, che è sempre stato un innovatore innamorato delle tecnologie, e di una cuoca, genuina interprete delle ricette mantovane più autentiche. Così anch’io continuo la tradizione centenaria di famiglia e mi divido tra la campagna e la cucina del nostro agriturismo, e lo stesso fanno oggi i miei due figli».
Dunque sono cento anni che i Prandi coltivano la terra e deliziano gli ospiti, da qualche anno nell’agriturismo Corte Mainolda circondato da campi a cereali e soia, ma anche da coltivazioni specializzate e da un piccolo allevamento familiare, indispensabili per portare in tavola la cucina della tradizione.
Grano, soia, mais e contratti in filiera
Quanti ettari coltivate, quali colture e quali sono le rese per ettaro?
Pierangelo: «Di proprietà abbiamo circa 30 ettari, inoltre svolgiamo attività di contoterzi ma non su tanti ettari. La diversificazione colturale è indispensabile, quindi seminiamo frumento al quale facciamo seguire soia in secondo raccolto su sodo e mais da granella. Quest’anno le produzioni sono state di 80 ql/ha per il frumento tenero, 36 ql/ha per la soia di secondo raccolto e 150 ql/ha per il mais da granella».
Utilizzate i contratti di coltivazione?
Pierangelo: «Per il frumento tenero abbiamo sottoscritto, tramite uno stoccatore, un contratto con Barilla a un prezzo che sarà quello vigente al momento in cui venderemo il raccolto, con l’aggiunta di un premio qualità di 2 euro/ql. Anche per la soia abbiamo sottoscritto un contratto in pre-campagna con un prezzo definito di 50 euro/ql. Invece con il mais andiamo sul mercato libero».
Molto soddisfatti del contratto con Barilla
Come valutate questa prima esperienza di contratto con Barilla?
Giangiacomo: «Molto positivamente, perché abbiamo seguito un disciplinare di coltivazione che tra l’altro prevede la semina a bordo campo delle essenze che attirano le api e favoriscono impollinazione e biodiversità, grazie al quale abbiamo prodotto granella di alta qualità. Si tratta di una esperienza di “filiera” molto positiva sotto tutti gli aspetti e che infatti abbiamo ripetuto con le semine di quest’anno».
Quattro acquisti per un progetto di sostenibilità
Avete rinnovato da poco il parco attrezzature, con acquisti molto tecnologici. Quale è stata la molla che ha fatto scattare questo investimento?
Pierangelo: «Se si vuole avere un futuro in campagna, tutte le attrezzature devono essere all’avanguardia. Noi crediamo fermamente che l’agricoltore che lavora a stretto contatto con terreno, aria e acqua, i tre elementi della vita, deve fare di tutto per rispettare gli equilibri ambientali, per razionalizzare i suoi costi e per puntare alla massima qualità dei raccolti. Per centrare questi tre obiettivi, senza attrezzature tecnologiche e innovative non si va da nessuna parte».
Quattro acquisti Kverneland: la seminatrice combinata e-drill, la botte da diserbo iXter B da 18 metri, lo spandiconcime CL GEOSPREAD e FarmCentre. Non vi siete fatti mancare nulla…
Giangiacomo: «Abbiamo investito dove era necessario, avendo in mente di razionalizzare l’uso dei mezzi tecnici, mirare gli spandimenti evitando gli sprechi e utilizzare le tecnologie satellitari che permettono anche di tracciare tutto quello che si è fatto in campo per dimostrare con i dati, la reale sostenibilità del percorso agronomico. Tutto questo oggi è indispensabile per poter rimanere sul mercato».
Tanta tecnologia e tanta elettronica vuol dire anche tante complicazioni in più?
Giangiacomo: «Dipende da quello che si acquista. Nel nostro caso, dalle prime messe in campo delle attrezzature e dei sistemi Kverneland devo dire che si tratta di attrezzature molto precise, performanti e comandate da sistemi intelligenti molto intuitivi. Certo, all’inizio bisogna dedicare un po’ di tempo a imparare cose nuove, ma questo è parte della nostra vita e se vogliamo progredire».
Tante soddisfazioni dalla messa in campo
Qualche flash sulle messe in campo?
«Con la seminatrice combinata Kverneland e-drill compact abbiamo messo a dimora il frumento anche su terreni molto bagnati, ottenendo un’emergenza perfetta. Inoltre un solo passaggio direttamente sui residui colturali, per la preparazione del terreno e la semina, ci ha fatto risparmiare davvero molto in termini di ore di lavoro e gasolio. Con lo spandiconcime GEOSPREAD concimare diventa quasi un gioco, perché una volta impostati tutti i parametri, le direttrici e la tipologia di prodotto, lo spandiconcime fa tutto da solo e non sbaglia un colpo: la precisione assoluta è assicurata. Per quanto riguarda la botte iXter B, la barra è da 18 metri ma grazie alla geometria variabile lavoriamo comodamente anche su piccoli appezzamenti superando con facilità ogni ostacolo e con estrema precisione, senza dimenticare l’esclusivo sistema di pulizia automatico della botte e della barra che ci assicura di eliminare ogni residuo di prodotto».
Ora la concimazione a dose variabile con le mappe
Vi dedicherete anche alle dosi variabili?
«Certamente sì, con le prossime concimazioni. Grazie alle mappe di vigore elaborate dal FarmCentre individuiamo le aree più fertili e quelle meno fertili dei diversi appezzamenti e da qui elaboriamo le mappe di prescrizione per implementarle sull’Isomatch Tellus Pro, che a sua volta le trasferirà al GEOSPREAD».
Le attrezzature innovative molto tecnologiche e i sistemi informatici, elettronici e satellitari sono alla portata di tutte le aziende, grandi, medie e piccole, ma quello che conta è sempre e soltanto la capacità di essere veri imprenditori. E i Prandi dimostrano di esserlo, sul campo e sulla tavola, da generazioni!