PSR, una montagna di soldi per l’agricoltura che non riusciamo a spendere
Disorganizzazione, pressapochismo, lentezze burocratiche, mancanza di informazioni: il ben noto male italico di non riuscire a spendere i soldi che piovono dall’Europa colpisce ancora. Nel periodo 2014-2020 i Piani di sviluppo rurale (Psr) hanno avuto una dotazione di quasi 21 miliardi di euro solo per l’Italia; eppure in oltre cinque anni siamo riusciti a spenderne neanche la metà: per la precisione restano ancora disponibili 10,172 miliardi di euro, con un rischio di disimpegno automatico tra pochi mesi di oltre mezzo miliardo di euro e il resto, se non speso, nei prossimi due anni.
La domanda sorge spontanea: di chi è la colpa? Degli apparati dello Stato che non si impongono e delle Regioni che non funzionano, che non emettono i bandi e che non erogano i soldi, oppure degli agricoltori che non presentano le domande e così non utilizzano i denari a disposizione?
A nostro avviso le colpe maggiori ricadono sugli apparati pubblici (non solo statali, ma in questo caso soprattutto regionali) che hanno scritto delle misure cervellotiche e complicatissime, che fanno uscire i bandi con lentezza esasperante e che erogano i denari con forti ritardi; ma anche in certi casi degli agricoltori, che sono piuttosto refrattari a rispettare determinati obblighi che le normative impongono a fronte di un sussidio e/o contributo. Infatti non sempre gli agricoltori sono convinti della bontà di applicare i percorsi richiesti, considerandoli non giustificati o poco comprensibili, quando invece nella maggior parte dei casi si tratta di azioni finalizzate a obiettivi ben precisi, tra l’altro indicati e raccomandati dalle direttive comunitarie.
Solo tre regioni sono davvero virtuose
Solo la provincia di Bolzano e le regioni Veneto e Molise hanno superato il 60% della spesa programmata, mentre ben tredici regioni non arrivano al 50% della spesa programmata, con Puglia, Abruzzo e Marche che non arrivano nemmeno al 35%.
Per fortuna la Pac attuale continuerà sino al 31 dicembre 2022, quindi abbiamo ancora un po’ di tempo per darci una mossa e cercare di spendere la montagna di soldi a disposizione delle Regioni e degli imprenditori agricoli. I quali hanno certamente la necessità di essere più informati e seguiti almeno dalle loro organizzazioni professionali, quando escono i bandi regionali. E a questo proposito occorre che gli assessorati all’agricoltura mettano mano a una serrata programmazione dei bandi, per riuscire a spendere i soldi prima che sia troppo tardi.
4 commenti
aziende. orioli
7 Settembre 2020 at 10:42 pm
Buona. Parte. Dei. Terreni. In. Via. Di. Abbandono. Per. Le. Burocrazie. Quel. Mini. Di. Aiuto. Comunitario. Agli. Agricoltori. E. Fermo. Da. Quattro. O. Cinque. Anni. Se. Non. Si. Fa. Una. Marcia. Su. Roma. I. Politici. Sono. Come. Le. Vacche. A. Pancia. Piena. Di migliaia. Di. Euro. Al. Mese. Non. Credono. Al. Contadino. Affamato. E. Con le. Scarpe. Rotte………… entro. Settembre. Tutti. Partenza. Per. Roma. Con. Ruspe. E. Trattori… altro. Che. Ci. Culliamo. Con. Il. Corona. Virus. ………..
Oliva antonio
8 Settembre 2020 at 12:00 am
La regione campania non paga. Psr. Progetto integrato Giovani agricoltori x mancanza di fondi perché questo ritardo visto ci sono tanti soldi a
disposizione di chi è la colpa.
Gianfranco
8 Settembre 2020 at 2:01 am
Perché in Puglia il presidente (a breve ex..) non ha deciso – dopo i drammi sui bandi e le centinaia di ricorrenti .. con giovani che aspettano da 4 anni un decreto o un op che aspetta da 3 anni un decreto per il bando 4.2 – di cambiare il direttore del dipartimento .. o ha visto i grandissimi risultati in una regione che ricorderà di quanto fatto nelle prossime elezioni?
I
Chadderis
9 Settembre 2020 at 8:18 am
Purtroppo all’ inflessibilita dei funzionari in fase di istruttoria, pronti a depennare voci di spesa per le mis.4.1 anche per piccoli errori di forma e rendendo cosí monchi molti finanziamenti per ammodernamento, si associa sempre questa fase finale di corsa alla spesa con pioggia di danari ai soliti che fanno le domande quando le istruttorie finiranno a tarallucci e vino.
Ho fatto un primo insediamento bando 2016 in Regione Sardegna, mia. 6.1 (versione pacchetto giovani) e ad oggi non ho visto nemmeno un euro, per contro, grazie alla tanta agognata cantierabilita delle opere in progetto, ho avuto parecchie autorizzazioni e permessi di costruire scaduti e da. Ricordo bando 2016… Invidio quelli che hanno tutto pronto per l’imminente bando tarallucci e vino. Sarebbe bastato un PSR più snello e con i fondi ripartitu in maniera razionale.